Famiglia

Luca Pancalli: Gli stadi? Più che insicuri, inaccessibili

Il commissario della Federcalcio: «Nelle visite di questi mesi ho visto una situazione vergognosa. Gran parte degli impianti sono “proibiti” ai disabili»

di Redazione

Vita: Lei è su sedia a rotelle, ma per fortuna è un fatto di cui non si parla affatto in queste settimane. Quanto ha pesato il fatto che lei abbia svolto in modo del tutto normale questo tipo incarico?
Luca Pancalli: Questa è la dimostrazione che un disabile va valutato per le capacità che riesce ad esprimere se messo nelle condizioni di poterle esprimere. Mi sono trovato in una situazione difficilissima. A gestire un mondo complicato e complesso e devo dire che, a parte qualche iniziale timidezza che ho epidermicamente percepito, sono stato accettato per quelle che sono le mie capacità. Anzi sono stato spesso attaccato e criticato. Ma in fondo è questa la normalità.

Vita: Insomma, nessuno sconto per chi è persona disabile…
Pancalli: Dobbiamo dare alle persone disabili pari opportunità. È un battaglia di civiltà che da tempo stiamo facendo, soprattutto per l?inserimento lavorativo. Nell?ottica del processo di normalizzazione è naturale che i disabili vengano considerati come gli altri cittadini, nei diritti e nei doveri.

Vita: In questi giorni si parla molto di sicurezza. Ma in quanto ad accessibilità come sono messi gli stadi italiani?
Pancalli: La maggior parte degli stadi che ho visitato erano totalmente inaccessibili e questo la dice lunga su quanto ci sia ancora da lavorare per garantire un accesso a tutti e in condizioni di totale sicurezza.

Vita: Da commissario che voto si dà?
Pancalli: Lascio che siano gli altri a giudicare. Certo, mi sono trovato davanti il grande problema della violenza. Mi sono fatto l?idea che sia una forma di espressione di disagi le cui ragioni vanno cercate altrove. Ma non è un problema solo nostro. Dobbiamo guardare a quei Paesi che hanno imboccato strade costruttive. Anche se non esistono modelli precostituiti. E anche noi dovremo trovare il nostro modello per risolvere il problema della violenza.

Vita: Ha mai avuto incontri con gli ultras?
Pancalli: Non ce n?è stata l?occasione. Da quando ricopro questo ruolo predico l?abbassamento dei toni. Un elemento di criticità nel calcio italiano è che tutto è sopra le righe e questi atteggiamenti vengono fatti propri dalla tifoserie. La violenza verbale può essere l?anticamera della violenza fisica. Ho sempre pensato che è sul dialogo e sul confronto che si possono costruire percorsi futuri. Ma sono convinto che il dialogo vada meritato.

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