Mondo

D’Alema risponde all’appello del Forum “Pace Nord Uganda”

Obiettivo della mobilitazione di una cinquantina di organizzazioni italiane chiedere il sostegno dell’Italia al processo di pace in Nord Uganda

di Paolo Manzo

Nel gennaio scorso una cinquantina di organizzazioni italiane avevano inviato un appello al Ministro degli Affari Esteri per chiedere il sostegno dell?Italia al processo di pace nel Nord Uganda. Pubblichiamo la risposta del Ministro.

Cari amici,
rispondo volentieri alla Vostra lettera pervenutami tramite il sindaco di Roma sul processo di pace del Nord Uganda.

L?Italia è tradizionalmente attiva nella regione sia per la gravità del conflitto in corso da tempo, sia per la presenza di lunga data di missionari e volontari del nostro Paese.

Nel merito delle proposte specifiche avanzate nella lettera, è vero che l?attuale negoziato di Juba, condotto dal Governo del Sud Sudan ed a cui partecipa anche la Comunità di S. Egidio, procede con alti e bassi del resto inevitabili in una questione di tale delicatezza. Da parte dell?Unione Europea si sta sensibilizzando l?Unione Africana per una co-partecipazione ai colloqui di pace che potrebbe rafforzare il potere negoziale della mediazione.

L?Italia è stata da sempre in favore dell?approccio negoziale e sostiene i colloqui di Juba anche sul piano finanziario, con un contributo di 100.000 Euro, annunciato durante la visita in Sudan della Viceministra Sentinelli lo scorso settembre.

Per quanto riguarda l?inserimento di tale tematica nell?agenda degli organismi internazionali, non mancheremo di valutare la possibilità di discutere in Consiglio di Sicurezza o in altre sedi in ogni circostanza in cui se ne presenta l?utilità. Al momento peraltro appare opportuno offrire quanto più spazio possibile alla mediazione sudanese.

Circa l?emergenza umanitaria del Nord Uganda, tengo a sottolineare che la quasi totalità degli aiuti di cooperazione destinati all?Italia all?Uganda (che negli ultimi 10 anni ha raggiunto i 10 milioni di Euro annui) va proprio a beneficio delle regioni colpite dal conflitto. La situazione umanitaria della regione resta peraltro grave, anche se negli ultimi due anni si è registrata una marcata attenuazione delle violenze commesse sul territorio, stante l?indebolimento delle capacità operative del movimento ribelle del Lord?s Resistance Army e l?allentamento dei suoi legami con il governo sudanese.

Nel ringraziare il Coordinamento per la lettera, desidero sottolineare come i competenti Uffici del Ministero degli Esteri mantengano abitualmente un dialogo aperto sulle problematiche del Nord Uganda con tutti quegli esponenti della società civile che continuano a prestare la dovuta attenuazione ad una questione di tale complessità e dalle forti implicazioni umanitarie (proprio Suor Dorina è stata di recente ricevuta per discuterne).

Colgo l?occasione per inviare i miei più cordiali saluti.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.