Famiglia
Ragazzi, giocate pulito Offensiva anti doping
I due maggiori enti di promozione si rivolgono alle scuole per far conoscere gli effetti delle sostanze proibite. Con laiuto di alcuni testimonial sportivi deccezione
L?uso di sostanze doping non riguarda solo gli atleti di alto livello agonistico, ma anche coloro che si dedicano all?attività sportiva amatoriale. Il fenomeno è preoccupante perché anche nello sport di base sta facendo breccia l?idea della vittoria a ogni costo, attraverso il ricorso a sostanze illecite e dannose per l?organismo. Perciò i due principali enti di promozione sportiva l?Unione italiana sport per tutti (Uisp) e il Centro sportivo italiano(Csi) hanno deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione, soprattutto tra i giovani, per informare sugli effetti negativi del ricorso facile al doping, grazie anche alla complicità di medici sportivi irresponsabili e di case farmaceutiche che vi traggono profitti per dodicimila miliardi in nero ogni anno.
L?Uisp ha provveduto a stampare oltre duecentomila copie di un opuscolo informativo sul tema e quotidianamente è impegnata nella divulgazione dei contenuti nelle scuole superiori italiane, in collaborazione con il ministero della Pubblica Istruzione. Nella promozione della campagna ?Siamo sportivi giochiamo pulito?, l?Uisp ha chiamato a raccolta atleti, giornalisti sportivi e calciatori come Damiano Tommasi della Roma, Andrea Giani azzurro di pallavolo, Sara Simeoni, Davide Pessina nazionale di basket, Candido Cannavò direttore della Gazzetta dello sport, invitandoli a dare testimonianza del loro impegno contro il doping ai giovani studenti. Anche il Csi è attivamente impegnato nell?opera di informazione scientifica sul tema del doping in collaborazione con alcuni centri di medicina dello sport. I dati di un questionario diffuso attraverso 12.500 società sportive dell?ente di promozione sportiva, diretto ai giovani tra i 12 e i 18 anni, rileva che il 75% non ha mai avuto informazioni scientifiche sugli effetti del doping, perciò il Csi ha deciso di coinvolgere gli allenatori, i genitori e i dirigenti sportivi, in attesa che il Coni attivi i propri medici sportivi e l?Istituto di scienza dello sport, che si occupano solo di sportivi di alto livello. P. C.
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