Economia

Un’altra tappa verso un’economia trasparente

Footsie for good adotta nuovi indicatori per collegare le buone performance con il rispetto dei parametri etici. Di Maria Teresa Brassiolo

di Redazione

La decisione del benchmark etico Footsie for good di adottare criteri selettivi per collegare le buone performance con il rispetto dei parametri etici, rappresenta una tappa importante verso una maggiore trasparenza e sicurezza nelle transazioni finanziarie e negli investimenti. Il riferimento a uno standard morale porta l?impresa a far emergere le forze migliori e genera un clima di collaborazione e di rispetto dove i migliori talenti trovano un ambiente favorevole per svilupparsi. Le regole condivise generano la fiducia, un fattore chiave per ridurre i costi di transazione, risolvere le criticità, ridurre le tensioni interpersonali. Il volume di Transparency International Italia L?etica aziendale come motore di progresso e di successo analizza, tra l?altro, il legame tra redditività ed etica aziendale, considerando quest?ultima non un costo ma un investimento in termini di capacità competitiva, autorevolezza, integrazione sociale d. Un?indagine da noi condotta ha chiaramente dimostrato che le migliori aziende americane degli ultimi 100 anni hanno in comune la coincidenza tra i valori aziendali e quelli delle persone che vi lavorano. Secondo Banca mondiale, la corruzione dirotta 3mila miliardi di dollari ogni anno (3% del Pil mondiale) dagli investimenti legali e sociali al traffico illegale, mentre TI valuta che la corruzione pagata a funzionari disonesti ammonta a 400 miliardi di dollari l?anno. La corruzione viene ormai universalmente giudicata come uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo economico. Per monitore il fenomeno, TI redige annualmente una serie di indici: il Cpi (Indice di percezione della corruzione) che rileva la percezione della corruzione nel settore pubblico in circa 160 nazioni; il Bpi (Bribe payer Index) che rileva la propensione a corrompere dei maggiori paesi esportatori; il Corruption Barometer, che evidenzia la percezione dei cittadini verso la corruzione in diversi settori. Da questi indici balza evidente il collegamento tra corruzione e sottosviluppo, tra corruzione e povertà, tra corruzione e violenza. Quando parliamo di indicatori e di criteri selettivi di valutazione, non possiamo trascurare la valorizzazione di quella che TI-Italia chiama «l?impresa che ha una visione» (Roberto Provera, Impresa e corruzione). L?impresa ?visionaria? ha successo duraturo perché assume in primo luogo di essere un?organizzazione economica volta alla realizzazione del profitto per l?azionista ma anche un insieme di esseri umani pensanti che tengono in considerazione singolarmente e collettivamente la ?responsabilità sociale? dell?impresa in cui operano. Le ?imprese visionarie? si distinguono per la capacità di darsi dei valori condivisi e hanno la capacità di darsi una prospettiva del futuro basata su tali valori: la motivazione, la creatività, l?assunzione di rischio, l?innovazione e, in generale le decisioni non competono solo a chi sta al vertice dell?impresa, bensì a tutta l?organizzazione. Il profitto è la conseguenza logica della ?visione?. www.transparency.it


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