Famiglia

Ferma anche la riforma sul lavoro per i disabili

Approvato alla Camera nel novembre scorso, il disegno di legge che avrebbe dovuto rivoluzionare l’assunzione di lavoratori disabili è parcheggiato da due mesi. Perché?

di Antonietta Nembri

La legge che doveva portare una rivoluzione nel mondo dell?occupazione obbligatoria dei disabili è ancora in parcheggio. Tra settembre e ottobre il progetto di legge è stato sotto gli occhi di tutti, se ne è discusso tra addetti ai lavori, oltre che nell?aula di Montecitorio, si rincorrevano pareri e sembrava che la legge fosse in procinto di chiudere l?iter parlamentare ed entrare in vigore. Ma dopo l?approvazione da parte della Camera ora il disegno di legge è all?esame della Commissione Lavoro, previdenza sociale del Senato in sede deliberante. L?ultima data che si può leggere sul sito Internet del Parlamento italiano è: 18 novembre. A questa data il ddl è all?esame della Commissione del Senato. È anche vero che c?è stata la crisi del governo Prodi e a seguire la discussione della Legge finanziaria. Risultato: il disegno di legge è ancora lì, parcheggiato al Senato. La nuova legge che supera quella del 1968 dove predominava una visione assistenzialistica, prevede sì una riduzione della percentuale del collocamento obbligatorio che passa dal 15 al 7 per cento, ma nelle previsioni la nuova cifra dovrebbe diventare reale e non solo una bella enunciazione che in tutti questi anni è però rimasta sulla carta. Andando infatti a vedere le cifre reali del collocamento obbligatorio si scopre che in Italia altro che 15, ci si è fermati al massimo al 3,5 per cento. Nel documento passato alla Camera e trasmesso al Senato è anche previsto un ampliamento della base: al collocamento obbligatorio dovranno partecipare anche le piccole e medie imprese (quelle per intendersi da 15 a 35 dipendenti) che prima erano escluse. Ma la novità è la chiamata non più solo numerica, ma anche l?assunzione nominale mirata. Gli uffici regionali che si occuperanno del settore, infatti, redigeranno per ogni disabile una scheda personale nella quale sono segnalati il profilo professionale e l?eventuale necessità di un percorso formativo di accompagnamento all?attività. A. N.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA