Mondo
La commissione Ue non paga. Che figuraccia!
In seguito ad alcuni controlli fiscali comunitari (leggasi Olaf), il versamento dei fondi Ue per una serie di progetti umanitari a una ong italiana veniva congelato....
di Paolo Manzo
Sempre più spesso i soloni dell?Unione europea…
…pontificano sulle meraviglie di Bruxelles, non rendendosi conto che, sovente, il distacco dei cittadini dai farraginosi meccanismi comunitari è assai ben motivato. Si stupiscono, i burocrati di Bruxelles, della bocciatura della Costituzione in Francia e Olanda ma, poi, fanno finta di nulla quando, invece, dovrebbero agire e pagare, come nel caso che Scooperation vi sta per raccontare. Ecco i fatti. In seguito ad alcuni controlli fiscali comunitari (leggasi Olaf), il versamento dei fondi Ue per una serie di progetti umanitari a un?organizzazione non governativa italiana veniva congelato.
In seguito un tribunale belga dava ragione piena all?ong in questione, sollevandola da ogni addebito e condannando la Commissione europea a pagare 350mila euro. Finita la vicenda? Affatto. La meravigliosa Commissione Ue decide di non pagare un centesimo, eccependo il cosiddetto ?privilegio sulle immunità? (che ricorda molto il Concilio di Vienna, anno domini 1815) e, successivamente, rendendo pubblico che i suoi beni ed averi non possono essere oggetto di alcun provvedimento di coercizione amministrativa o giudiziaria, senza previa autorizzazione della Corte di Giustizia europea.
La morale? L?Europa sognata da Jean Monnet, Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi, Paul-Henri Spaak e Altiero Spinelli non c?entra un tubo con quella dei burocrati che popolano Bruxelles…
Si è aperta giovedì 15 febbraio ad Addis Abeba…
… in Etiopia, la conferenza sull?adozione internazionale organizzata dal Ciai in collaborazione con il ministero della Donna etiope dal titolo The lonely child: the needs and the right to a family (Il bambino solo: i suoi bisogni e il suo diritto a una famiglia). La conferenza è rivolta a temi quali la condizione dei bambini abbandonati e orfani, con particolare attenzione a Etiopia, India, Ecuador e Burkina Faso, tutti Paesi in cui il Ciai è attivo nella tutela dei diritti dell?infanzia e nel campo dell?adozione internazionale. Un settore decisivo per salvare la vita a migliaia di bambini che invece, purtroppo, ancora oggi muoiono per mancanza di cibo, di acqua e di assistenza sanitaria nel Sud del mondo. Una vergogna che non può essere più tollerata.
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