Welfare

Carcere: Sofri, il Papa parli di noi in Parlamento

Lettera aperta al pontefice sulle speranze dei detenuti in occasione della sua visita a Montecitorio il 14 novembre

di Redazione

I carcerati italiani si aspettano che il Papa il prossimo 14 novembre, nell’incontro con il parlamento italiano, rilanci la richiesta di indulto rimasta inevasa dal tempo del giubileo. Lo afferma Adriano Sofri che pubblica oggi su ”La Repubblica” una lettera aperta al Pontefice significando le speranze in lui riposte dai detenuti che vivono un’esperienza durissima di disumanizzazione. ”L’indulto che si aspetta nelle carceri – scrive Sofri – e’ il pegno di un possibile – solo possibile – ricominciamento. sarebbe bello se lei ripetesse le sue parole inevase di due anni fa, che non siano andate in prescrizione. Non perche’ il parlamento italiano debba sapere da lei che cosa fare. Pittosto perche’ la voce dei detenuti, in quello che ha di degno, sia sostenuta e confermata dalla sua. Per indirizzarci a lei – io lo faccio qui, come dice la nomenclatura carceraria, lo scrivano – abbiamo scelto di stare in silenzio per sette giorni: di fare uno sciopero, un digiuno, o un Ramadan, della parola. Siamo insieme credenti positivi e credenti laici, cristiani, ebrei e musulmani – loro avranno cominciato il ramadan quando lei visitera’ le Camere”.


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