Formazione

Ue: fumo passivo fa 80mila morti l’anno

Il bilancio, allarmante, e' stilato dalla Commissione europea nel "Libro verde. Verso un'Europa senza fumo"

di Gabriella Meroni

Il fumo passivo uccide quasi 80.000 persone ogni anno nell’Unione europea. Per i non fumatori che dividono gli ambienti di vita e di lavoro con i fumatori, il rischio di contrarre un cancro aumenta del 20-30%, quello di essere colpiti da una malattia cardiovascolare del 25-30%. Il bilancio, allarmante, e’ stilato dalla Commissione europea nel “Libro verde. Verso un’Europa senza fumo: opzioni per un’iniziativa dell’Unione europea”. Il volume, presentato a fine gennaio e oggi disponbile, in italiano, sul sito web del Centro nazionale di epidemiologia e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanita’ (www.epicentro.iss.it) spiega che “il fumo di tabacco presente negli ambienti contiene oltre 4 mila sostanze chimiche, di cui piu’ di 50 sono riconosciute come cancerogene e molte sono agenti tossici”. Secondo “le stime (prudenti) piu’ recenti, elaborate congiuntamente dalla Societa’ europea di pneumologia, dalla Fondazione britannica per la ricerca sul cancro e dall’Institut national du cancer in Francia, il fumo passivo causa ogni anno nei 25 paesi dell’Ue la morte di oltre 79.000 adulti”. È dimostrato che il fumo passivo “nel luogo di lavoro nel 2002 ha causato nell’Ue oltre 7.000 decessi, mentre l’esposizione in casa e’ stata all’origine di altre 72.000 decessi”. Si tratta di stime prudenti perche’ prendono in considerazione le morti causate da malattie cardiache, cerebrovascolari, cancro del polmone e alcune patologie respiratorie imputabili al fumo passivo; ma non tengono conto dei decessi di adulti conseguenti ad altre malattie collegate all’esposizione al fumo passivo (come la polmonite), ne’ dei decessi di bambini, ne’ della rilevante morbosita’ grave, sia acuta che cronica, causata sempre dal fumo passivo.


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