Cultura

Darfur: svolta dell’Unione europea?

Oggi il Parlamento europeo vota una risoluzione per imporre sanzioni contro chi viola il cessate-il-fuco nella martoriata regione sudanese

di Redazione

“Oggi il Parlamento europeo chiederà all’ONU e tutta la comunità internazionale di adoperarsi con ogni mezzo per porre fine ai crimini di guerra e ai crimini contro l?umanità perpetrati in Darfur” é quanto afferma l’on. Mario Mauro, vice Presidente del Parlamento europeo, ideatore della proposta di risoluzione sul Darfur che sarà votata oggi a Strasburgo e in cui si chiede alla UE e agli altri attori internazionali di imporre sanzioni a qualsiasi parte, compreso il governo, che violi il cessate il fuoco “. “400.000 morti e 2,5 milioni di senza tetto non possono più aspettare” continua Mauro, che sottolinea come “l’ONU anche in assenza di un accordo con il governo sudanese debba fissare una data per l?invio nel Darfur di una forza di pace”. “Non é un mistero – prosegue Mauro – che il Sudan sia il secondo fornitore africano di petrolio per la Cina e che per questo motivo il gigante asiatico difenda in tutti forum internazionali il Sudan dalle accuse di violazione dei diritti umani e di genocidio. Tredici delle 15 compagnie petrolifere straniere presenti in Sudan sono cinesi”. “Per questo motivo – conclude Mauro – la Risoluzione chiede alla Cina di utilizzare in modo responsabile la sua considerevole influenza della regione, di porre fine alle esportazioni di armi verso il Sudan e di cessare di bloccare, in seno al Consiglio di sicurezza dell?ONU, le decisioni riguardanti sanzioni mirate contro il governo sudanese”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.