Famiglia

L’opzione preferenziale per i poveri

Il cattolicesimo ha una predilezione per i poveri, intesi concretamente come condizione umana: per questo la Chiesa si regge sul riaffiorare di figure che rilanciano questa predilezione

di Giuseppe Frangi

Accogliendo i cardinali per il suo primo Concistoro, papa Ratzinger ha affidato loro una raccomandazione molto semplice: «Conto su di voi per fare più ecumenica e più vicina ai poveri la comunità cattolica». È interessante che in un contesto infiammato come quello di oggi, la Chiesa continui a imperniare la sua presenza su questo compito concreto elementare. Il cattolicesimo ha una predilezione per i poveri, intesi concretamente come condizione umana: per questo la Chiesa si regge sul riaffiorare di figure che rilanciano in modo creativo questa predilezione. Tra le tante, due personaggi che hanno poco in comune a livello biografico. Sono don Carlo Gnocchi e don Luigi Di Liegro. Uno milanese, l?altro romano (ma nato a Gaeta). Uno cappellano dell?esercito durante la guerra, l?altro cresciuto nella cultura antimilitarista del cattolicesimo anni 70.

Eppure a leggere le biografie, uscite in contemporanea, sembra di scorrere due storie parallele, mosse dalla stessa passione verso chi non conta e non vale. Inutile anticipare qualcuno degli infiniti dettagli che rendono avvincenti le due storie, scritte da due giornalisti che si sono giocati sino in fondo nel rapporto con Gnocchi e Di Liegro (rispettivamente Stefano Zurlo e Pino Ciociola). Sono due libri che entusiasmano. Perché spronano. Perché aiutano a farsi la ragione umanamente vincente di un impegno. C?è anche un personaggio che lega le storie dei due ?quasi? santi: Andreotti. Il suo apparire in scena è emblematico. Accetta il confronto e lo scontro.

Nel maggio nel 1947, don Gnocchi irruppe nel suo ufficio di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e uscendo lasciò una fotografia di quattro mutilatini mulatti suoi ospiti. Dietro ci scrisse: «Tutta la guerra negli occhi di questi bimbi». Andreotti incassò e si rese sponsor della causa di don Gnocchi. Con Di Liegro il rapporto fu ancor più acceso, ma ugualmente costruttivo. Il libro di Pino Ciociola accoglie una postfazione del senatore a vita che inizia così: «Ad accogliere don Luigi in Paradiso non c?era solo un coro di angeli, ma una schiera di romani e immigrati poveri che attraverso di lui hanno trovato una ragione di vita».

L?ardimento
di Stefano Zurlo
Bur, pp. 200, euro 9,20

Luigi de Liegro
di Pino Ciociola
Ancora, pp. 160, euro 12

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