Economia

Carta dei servizi, un’idea nuova

Il punto sulla legge 328. Abruzzo: così l'utenza è coinvolta nella progettazione degli interventi

di Luca Zanfei

Deficit di rappresentanza del terzo settore e deriva statalista delle amministrazioni pubbliche rischiano di schiacciare il cittadino nel ruolo di semplice fruitore di un servizio spesso standardizzato.

La Regione Abruzzo però sembra aver trovato la soluzione. Una Carta dei servizi del cittadino. Uno strumento di coinvolgimento diretto della cittadinanza nella rilevazione e progettazione degli interventi.

Nata due anni fa, la Carta è stata adottata in fase sperimentale da quasi tutte le amministrazioni abruzzesi, che hanno istituito particolari forum dei cittadini sia per la fase di ascolto delle istanze che per quella della valutazione delle stesse politiche attivate.

La mancanza di finanziamenti adeguati ha finora comportato un?attuazione a macchia di leopardo dello strumento, ma per la seconda fase sono previsti stanziamenti ingenti, capaci di permettere un?applicazione completa.

Anche in questo caso, però, il privato sociale ha dovuto fare la parte del terzo incomodo.

I Centri di servizio del volontariato, chiamati in una prima fase a fare da punto di raccordo tra pubblico e cittadino per la raccolta delle istanze, sono poi stati bypassati dall?istituzione dei forum dei cittadini previsti dalla Carta.

Non meglio è andata per la cooperazione sociale, che è stata del tutto esclusa dall?iniziativa e, come al solito, chiamata esclusivamente per la gestione dei servizi.

Una scelta che però sembra aver dato i sui frutti. Almeno in termini di soddisfazione dell?utenza, che ha visto in molti casi recepire le proprie indicazioni per una personalizzazione del servizio.


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