Welfare

Il banco bussa la Pasqua è magra

Un sos sulla raccolta di cibo per i poveri. Un appello a mille aziende, per ovviare al calo stagionale delle donazioni. Mentre i bisogni salgono...

di Redazione

D estagionalizzare le vendite è uno degli obiettivi strategici più citati nei manuali di marketing per le aziende che producono alimenti (ma non solo) il cui consumo si concentra in certi periodi dell?anno: diversificare dai gelati ai surgelati è un esempio tipico. Ebbene, il Banco Alimentare, la onlus che da oltre 10 anni distribuisce ai poveri cibo donato da cittadini e aziende solidali, ha questo problema. Le forniture di alimenti hanno un picco da novembre a gennaio, poi scendono, fino a scarseggiare proprio nel periodo attuale, mettendo in difficoltà le forniture agli oltre 7mila enti assistenziali convenzionati. Le difficoltà di approvvigionamento di questo periodo sono tutt?altro che casuali, e si ripetono ogni anno. Facile da immaginare è l?effetto post natalizio: la propensione a donare cala, si parla meno di solidarietà. Ma la causa principale è un?altra. Oltre la metà delle donazioni al Banco deriva dal Programma europeo di aiuti umanitari, un sistema collegato alla politica europea di sostegno all?agricoltura. Praticamente fin dalla sua nascita, infatti, l?Unione europea acquista dagli agricoltori le eccedenze di produzione, per evitare che l?eccesso di offerta faccia crollare i prezzi, mettendo a rischio le aziende. «Buona parte di queste eccedenze viene donato al Banco e ad associazioni analoghe in tutta Europa», spiega il responsabile nazionale dell?iniziativa, Lorenzo Tiberi. «Le consegne avvengono due volte l?anno, a novembre e a maggio: nei periodi intermedi, le scorte spesso non bastano. Inoltre la politica agricola europea è cambiata e mira a ridurre a zero le eccedenze entro il 2014. Questo toglierebbe il sostegno a circa 50 milioni di assistiti. Allora abbiamo sensibilizzato il parlamento europeo a promuovere una nuova normativa che salvaguardi le donazioni umanitarie di cibo». L?altro fronte di impegno è coinvolgere un numero sempre maggiore di imprese, in modo da assicurare continuità agli interventi. Il Banco ha proposto quindi a mille aziende Insieme c?è più gusto, una campagna di raccolta straordinaria per il periodo pasquale. Già 150 hanno aderito alla proposta, oltre il doppio rispetto alle 60 dello scorso anno. La soluzione ideale, però, sarebbe che le aziende prevedessero nel proprio budget annuale una ?quota di gratuità?, suggerisce Marco Farchioni, imprenditore umbro. «Attenzione, però: parlo di pianificare tempo e risorse economiche, non di stoccare in anticipo i prodotti, rischiando di comprometterne la qualità. Perché la solidarietà sia autentica, gli alimenti da donare vanno prodotti nel momento del bisogno, allo stesso livello qualitativo di quelli destinati al mercato». Responsabile iniziativa: Lorenzo Tiberi – 335.7065236 approvvigionamenti@bancoalimentare.it


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