Cultura

Vaticano all’Onu: il lavoro deve essere dignitoso per tutti

Salari giusti e lavoro dignitoso, la situazione deve migliorare per donne e giovani. L'osservatore della Santa sede mons. Celestino Migliore lo ha detto in un intervento all'Onu.

di Emanuela Citterio

?Il lavoro è un diritto, ma è anche dovere di tutti contribuire al bene della loro società e dell?intera famiglia umana?, e “il lavoro deve essere dignitoso” per tutti. A sottolinearlo è stato l?arcivescovo Celestino Migliore, intervenendo a New York alla 45ª sessione della Commissione per lo Sviluppo Sociale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

Monsignor Migliore, nella sua veste di osservatore permanente della Santa Sede presso l?Onu, è intervenuto dicendo che ?il lavoro deve essere dignitoso?, ovvero ?adeguatamente remunerativo e degno della persona umana?.

Un ?obiettivo costante a livello sia nazionale che internazionale?, secondo monsignor Migliore, deve essere ?la creazione di un equilibrio tra lo sviluppo economico da un lato e la giustizia sociale dall?altro, custodito dalla legge, che difenda i lavoratori e promuova i loro diritti, soprattutto quanti guadagnano molto poco per il loro lavoro o quelli il cui lavoro è potenzialmente pericoloso o umanamente non gratificante?.

L’osservatore della Santa Sede ha inoltre ribadito la necessità di porre fine a ogni tipo di discriminazione nei confronti delle donne, ?ancora troppo spesso trascurate e sminuite? in campo lavorativo, soprattutto dal punto di vista della retribuzione. “La presenza delle donne sul luogo di lavoro può solo aiutare a migliorarlo, rivelando e superando le contraddizioni presenti in molte società, anche quelle organizzate principalmente in base ai criteri di efficienza e produttività?, ha osservato, sottolineando che ?l?uguaglianza verrà subito vista attraverso un pagamento equo per un lavoro equo, la protezione per le madri lavoratrici e la giustizia negli avanzamenti di carriera?.

Monsignor Migliore ha definito il lavoro ?l?elemento-chiave dell?intera questione sociale e la condizione non solo per lo sviluppo sociale, ma anche per lo sviluppo morale e culturale di tutti noi” osservando che “il tema del pieno impiego e del lavoro dignitoso ha una costante importanza per la Commissione?.

?Spetta alla comunità internazionale e ai Governi assicurare? ?la disponibilità di un lavoro decente e adeguatamente remunerato?, ha dichiarato l?Osservatore permanente.

L?Arcivescovo ha anche difeso la necessità di un?azione incisiva per assistere ?i genitori lavoratori, sia uomini che donne. E? anche importante che gli uomini e le donne con famiglia ricevano salari adeguati e giusti, sufficienti a far fronte ai bisogni familiari ordinari, soprattutto in vista delle loro responsabilità nei confronti dei loro figli?, ha constatato, rimarcando che un giusto salario ?eviterà anche la necessità, che a volte grava sui molto poveri, di mandare a lavorare i figli, a detrimento dell?educazione dei bambini, della loro infanzia e della loro crescita?.

Monsignor Migliore ha inoltre esortato a favorire il ricongiungimento familiari dei lavoratori immigrati, che ?non solo guadagnano un salario per sé e per le loro famiglie, ma, se viene loro permesso dai legislatori e dal loro elettorato, diventeranno anche un?importante fonte di ricchezza per le comunità che li ospitano. Dovrebbero essere previste misure legali per permettere i ricongiungimenti familiari, non solo per la sanità della vita familiare, ma anche per il beneficio morale e sociale delle comunità che li circondano?.

?Troppo spesso ? ha denunciato ? la mancanza di una vita familiare normale porta a mali come il traffico umano e la prostituzione?. ?Il mercato di questa schiavitù moderna potrebbe essere minato permettendo alle famiglie di vivere insieme nei Paesi di accoglienza?.

?Un?altra categoria che merita l?attenzione speciale della Commissione è quella dei molto poveri, presenti in ogni Paese senza eccezione ? ha proseguito il rappresentante della Santa Sede all?ONU ?. Non c?è Governo, anche se con modeste risorse, che debba tollerare l?estrema povertà del mondo attuale. Esclusi dal loro diritto di lavorare, evitati da quanti lavorano, i più poveri dovrebbero rappresentare la preoccupazione principale di ogni Governo e di ogni società civile?.

?Il mondo è troppo ricco per lasciare che lo scandalo dell?estrema povertà continui per la mancanza di immaginazione o per politiche negligenti. L?accesso a un lavoro decente, sicuro e dignitoso per i molto poveri è fondamentale per il raggiungimento dello sviluppo sociale?.

Secondo il presule, ?i Governi dovrebbero anche trovare dei modi per incoraggiare gli anziani a rimanere nel mercato del lavoro. Dovrebbe esserci maggiore flessibilità nei sistemi pensionistici e nei mercati del lavoro per incoraggiare gli anziani a contribuire come possono nella società?.

I lavoratori più giovani, dal canto loro, ?dovrebbero essere educati ad apprezzare, collaborare e rispettare il talento e l?esperienza che solo i più anziani possono portare nel lavoro. Il pieno impiego e il lavoro decente non possono includere un lavoro che non sia il più sicuro possibile, giustamente remunerato o degno della persona umana?.

?Se il lavoro è una parte essenziale della nostra vocazione umana, solo il lavoro decente in questo senso può essere idoneo alla promozione della dignità umana e al raggiungimento dello sviluppo sociale?, ha poi concluso.

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