Volontariato
Rom, la Casa della carità presenta esempi di integrazione
Il patto di socialità e legalità come strumento di mediazione e convivenza. Presentata oggi a Milano la ricetta dell'associazione di don Colmegna per affrontare l'emergenza Rom: ecco il comunicato
MILANO – Il Patto di socialità e legalità è uno strumento di relazione sociale e di mediazione culturale nato dal lavoro sul campo con le famiglie rumene di etnia rom, che la Casa della carità ha incontrato in questi anni nella sua attività di presenza nei cosiddetti non luoghi, insediamenti abusivi in aree dismesse o zone periferiche presenti sul territorio dell?area metropolitana. Non è un?imposizione di regole dall?alto né l?invenzione di una giurisdizione speciale per i rom. Stare in mezzo ai problemi, condividere il forte disagio di queste persone e la loro volontà di uscirvi costituiscono le basi che hanno dato slancio all?ideazione del Patto.
La stesura di una serie di regole semplici da condividere è fatta insieme, discussa ed elaborata nel rispetto delle differenze culturali e del valore della dignità della persona. Il Patto serve per costruire fiducia: da parte dei rom per entrare nell?ottica di un meccanismo di doveri da rispettare imprescindibile dalla presa di coscienza dei propri diritti; da parte della città di Milano per abbattere barriere culturali, pregiudizi e stereotipi.
Il Patto è solo il primo passo verso la restituzione di dignità alle famiglie rom, che vivono in condizioni di estrema povertà nelle favelas dell?area metropolitana. Dalla reciproca fiducia possono svilupparsi progetti di inserimento sociale finalizzati all?autonomia lavorativa e abitativa. Un percorso che, con le famiglie rom ospitate al Ceas e in via Varanini dopo lo sgombero del campo di via Capo Rizzuto, dopo poco più di un anno e mezzo sta dando i suoi frutti. Due nuclei famigliari su sedici sono diventati indipendenti e hanno preso casa in affitto. Altri due lo faranno nei prossimi mesi. Un risultato frutto del faticoso lavoro di mediazione culturale che comprende anche l?inserimento scolastico dei minori, l?emancipazione delle donne, l?apprendimento della lingua italiana, la gestione degli inevitabili conflitti. Si tratta di un operare che è sempre rispettoso della cultura diversa e che, anzi, ne esalta gli aspetti positivi com?è stato ad esempio nel caso del gruppo di musicisti. Chiedevano l?elemosina suonando in metropolitana, da tempo sono la Banda del villaggio, un?orchestra con alle spalle decine di concerti in tutta Italia e che ha una piccola parte nell?ultimo film del duo comico Ale&Franz uscito nelle sale in questi giorni.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.