Formazione

Pierluigi Consorti: meglio cominciare dalla scuola

Il professor Pierluigi Consorti, risponde alla recente proposta del leader dell’Unione, Romano Prodi, di rendere obbligatorio il servizio civile, riducendolo a 6 mesi.

di Redazione

«Più che il servizio civile renderei obbligatorie la formazione e la diffusione della cultura della non violenza». Il professor Pierluigi Consorti, presidente del nuovo Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e nonviolenta risponde alla recente proposta del leader dell?Unione, Romano Prodi, di rendere obbligatorio il servizio civile, riducendolo a 6 mesi. «In questa società non siamo ancora pronti per un cambiamento del genere», dice. «Sarebbe invece fondamentale prima ragionare su come potenziare il servizio civile e come evitarne alcune dinamiche distorte. Anche perché il vero problema è che in Italia dobbiamo ancora fare un salto culturale, capire che cosa si intende per valori della pace e difesa non violenta della comunità. Allo stato attuale l?obbligatorietà snaturerebbe il vero ruolo del sevizio civile, che è quello di fare un?esperienza di conoscenza e consapevolezza di temi fondamentali per la crescita civile di un individuo». Insomma, ciò che manca è una vera e propria cultura del fare comunità. «Per assurdo è nei paesi più poveri che il servizio civile è un vero valore», spiega Consorti. «Lì i pochi che riescono a raggiungere l?agiatezza sono costretti moralmente a fare volontariato, perché sentono il dovere di colmare il debito con il resto della comunità. Un?impostazione che qui non c?è. Questi valori non sono ancora chiari e poi ci si stupisce che, in alcuni casi, il servizio civile sia inteso come un?occasione di avere forza lavoro a basso costo, da impiegare in lavori inutili e poco formativi». Così, ancora una volta, la scuola potrebbe essere il vero valore aggiunto, «basterebbe programmare qualche corso, anche di pochi giorni, che aiuti i ragazzi a venire a contatto con il territorio e i valori che muovono il vero associazionismo sociale. Poi a quel punto starà a loro fare la scelta definitiva. Sono idee semplici da realizzare, basta convocarci per discuterne. Ma come al solito vedo che la sinistra si dimentica di dialogare con quelle realtà che sul territorio ci lavorano». Di Luca Zanfei


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