Famiglia
Adozioni ai gay: è polemica
Bertinotti oggi ha scatenato forti reazioni dicendosi favorevole alla possibilità di adottare anche per le coppie gay. Gli risponde la Mussolini: "La sinistra cala la maschera"
“Non capisco perché un nucleo di persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, non possa allevare un bambino altrimenti privato di ogni affetto”. Rispondendo alla domanda di un ascoltatore, Fausto Bertinotti si è detto favorevole alla possibilità di riconoscere il diritto di coppie omosessuali ad adottare dei figli.
Ai microfoni di ‘Radio anch’io’, il segretario del Prc ha difeso la scelta dell’Unione di riconoscere, nel programma di governo, le unioni civili. “Perché la difesa della famiglia è usata come una clava contro la richiesta di diritti per altre persone che decidono di vivere insieme in una unione?”, ha chiesto Bertinotti.
Le affermazioni del segretario del Prc hanno suscitato l’immediata replica di Alessandra Mussolini, leader di As: “A pochi giorni dal voto la sinistra ha calato la maschera. Bertinotti, affermando questa mattina che è favorevole alle adozioni anche da parte di coppie gay, finalmente svela il piano coperto dai pacs”, ha dichiarato la Mussolini. “Rifondazione Comunista – prosegue – è una forza condizionante l’Unione e pertanto non basteranno le smentite di maniera. E’ in atto il tentativo di sfasciare la nostra società e Prodi sta prestando la sua immagine di guidare responsabilmente una sinistra che porta avanti queste deviazioni aberranti e vergognose. Occorre difendere i piccoli italiani dallo squallore di una vita infelice”.
Ancora più infuocata la risposta del senatore Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di AN, responsabile nazionale per le politiche della famiglia e membro dell’esecutivo politico nazionale del partito: “I Pacs o le unioni civili che dir si vogliano, sono una tappa del disegno di distruzione della famiglia lucidamente perseguito dalla sinistra”, ha dichiarato. “Il traguardo finale, come ha ammesso oggi Bertinotti, sono le adozioni per i gay, come vogliono i veri leader dell’Unione, Grillini e Luxuria”.
“Troppi discutono di adozioni senza riflettere abbastanza, su questo tema complesso”, ha dichiarato in un comunicato l’on. Marida Bolognesi, componente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia. “L’adozione è un istituto a tutela dei bambini che riguarda il loro diritto alla famiglia e non riguarda invece i diritti degli adulti, come i PACS; ciò indipendentemente dagli orientamenti sessuali, dai singoli o dal giusto riconoscimento delle unioni di fatto. Sono semplicemente problemi differenti. La bussola, parlando di adozioni, non può che essere solo l’interesse del bambino, che nella maggior parte dei casi viene da un’esperienza difficile, e che la legge italiana tutela anche nei casi particolari come per l’adozione di una persona single, sempre e solo esclusivamente nel suo interesse”.
“E’ inutile e fuorviante discutere di adozione per coppie gay, verso cui rivendico la mia contrarietà, senza alcuna intenzione discriminatoria – continua l’esponente diessina – perchè qui non si tratta di rispondere ai desideri degli adulti. Semplicemente il problema non si pone come nel resto dei paesi europei poichè ci sono migliaia di coppie che hanno dato la loro disponibilità e tantissimi bambini, negli istituti a cui non riusciamo a garantire ugualmente una famiglia”.
“La destra specula ma non risponde alle carenze che il Governo Berlusconi ha avuto in questo campo”, conclude, “nel 2005 è crollato il numero delle adozioni, non si è governata una buona legge e ci sono centinaia di liste di attesa di potenziali genitori disponibili. “Adozioni più facili” era stato lo slogan di Berlusconi nel 2001, il bilancio del lavoro del suo governo per assicurare il diritto alla famiglia a tanti bambini è stato un disastro. Invece di polemizzare con Bertinotti tutti gli esponenti della destra che vorrebbero altri cinque anni di “disastro-Berlusconi” nel campo dell’infanzia e dell’adozione, dovrebbero chiedere scusa agli italiani, alle famiglie in attesa, agli enti autorizzati e soprattutto a quei milioni di bambini nel mondo verso cui non si è investito nè un soldo nè un’iniziativa politica degna di questo nome”.
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