Politica

Volontariato: Pera, “Maroni ad Arezzo ha sbagliato”

Il presidente del Senato in una lettera ai senatori del centrosinistra critica il comportamento del ministro del Lavoro, e chiede "più attenzione per il ruolo del Parlamento e istituzioni"

di Ettore Colombo

Grazie alla segnalazione del senatore diessino Nuccio Iovene apprendiamo che il presidente del Senato Marcello Pera è entrato nella querelle del mancato invito dell’opposizione ai lavori della conferenza sul volontariato di Arezzo (già sollevata da Casini) con una sua lettera autografa. Di fatto, Pera dà loro ragione, scrivendo ai senatori Ds Nuccio Iovene, Franco Chiusoli e Patrizia Toia (Margherita), di “aver segnalato la questione al ministro del Lavoro, invitandolo a tener conto dell’esigenza di un’equilibrata rappresentanza istituzionale che dia il giusto rilievo al ruolo del Parlamento”. Pera infatti ha loro scritto una lettera per “prendere atto”, dopo la formale protesta dei senatori dell’Ulivo per il tardivo e frettoloso invito, da loro ricevuto solo l’8 ottobre, da parte del ministero del Lavoro, a partecipare alla IV Conferenza nazionale del Volontariato svoltasi ad Arezzo dall’11 al 13 ottobre. E soprattutto Pera prende atto di come anche “dal programma medesimo (della conferenza, ndr.) non risulti previsto l’intervento ufficiale dei parlamentari accanto a quello di esponenti del governo, delle Regioni, delle autonomie locali e delle organizzazioni del volontariato”. Pera, insomma, dopo le polemiche che hanno visto lo stesso presidente della Camera Casini “sollecitare” maggior rispetto per il ruolo dei parlamentari in occasioni “in cui si discutano temi di grande importanza per la società civile” offre una autorevole sponda alle critiche dell’opposizione di centrosinistra sulla gestione della Conferenza sul volontariato da parte del ministro Maroni. Conferenza di cui il settimanale Vita darà ampio conto nell’edizione cartacea, nelle edicole dal 18 ottobre: in copertina la richesta di dialogo avanzate dalle associazioni di volontariato dopo Arezzo. Titolo, “Maroni rispondici”.


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