Welfare

Abbiamo quattro anni e 400mila amici (più una iena)

Soleterre Strategie di Pace onlus sotto la lente

di Antonietta Nembri

Ha fatto passi da gigante in soli quattro anni. E non è stato un caso. Soleterre onlus, infatti, nata nell?ottobre del 2002 a Milano per dare una mano sentendo come impellente il «dovere di intervenire» nei Paesi di provenienza dei più importanti flussi migratori verso l?Italia, nell?ultimo anno ha ampliato la raccolta fondi. «Siamo quasi alla parità», osserva Damiano Rizzi, presidente della onlus attiva con progetti in Costa d?Avorio, Filippine, Marocco, India, Italia e Ucraina. «Anche se è soprattutto nel 2006 che è cresciuto il contributo dei singoli cittadini, perché con le campagne degli sms abbiamo raggiunto circa 400mila persone che hanno donato. C?è stata una crescita notevole: nel 2005 abbiamo fatto una raccolta fondi, anche se non mirata sui progetti, mentre l?anno scorso le campagne sono state due e consistenti. Abbiamo raggiunto circa 13 milioni di contatti potenziali attraverso i canali tv e poi effettivamente 400mila persone».

Lo stimolo ad ampliare la raccolta fondi è stato la volontà di proseguire con gli aiuti all?ospedale pediatrico di Kiev: «Qui un progetto del ministero degli Esteri finiva nell?ottobre del 2006, per noi era fondamentale continuare le attività. La conseguenza è stata la campagna che ci permetterà di aiutare ancora duemila bambini malati di cancro», conferma Rizzi, che annuncia anche un reportage che è stato realizzato in collaborazione con la trasmissione le Iene. Dietro l?ampliamento progressivo della raccolta fondi c?è pure l?idea di mantenere un equilibrio tra le entrate pubbliche e quelle provenienti dai privati.

Soleterre deve il suo nome alla decisione del nucleo fondante l?associazione di operare «nei Paesi nessuno interveniva, per cui ?terre sole?, girando però il concetto in positivo, dal momento che il sole e la terra sono due elementi imprescindibili per la vita delle persone», ricorda il presidente, che ironizza anche sui frequenti traslochi dell?organizzazione, l?ultimo a metà gennaio. «Ci ampliamo. In quattro anni siamo al terzo, e credo sia sintomatico», commenta. Non c?è male per una realtà sorta con iniziative sponsorizzate dalla cooperazione decentrata e con pochi fondi: «Erano progetti molto piccoli, abbiamo fatto scelte oculate e i primi a crederci siamo stati sempre noi».

L?entusiasmo è palpabile per questo gruppo di persone, che considera una fortuna «l?aver incrociato situazioni favorevoli e amici che danno una mano, sia dal mondo dello spettacolo sia in quello delle consulenze». Tra questi si può ricordare, oltre alle Iene, la show girl Natasha Stefanenko e Marco della Noce. «Soleterre non è nata dal nulla», ricorda, «siamo persone che hanno fatto esperienza in diverse ong, così abbiamo beneficiato dei percorsi precedenti, portando il meglio delle nostre storie».

La mission non è solo aiutare i Paesi d?origine degli immigrati, ma comprende le comunità straniere in Italia. In questa direzione va il progetto di cosviluppo che ha portato alla nascita di due cooperative di donne in Marocco, mentre qui gli immigrati marocchini si sono uniti in cooperativa per vendere i prodotti. Progetti futuri? «A fine febbraio apriremo una casa per il recupero di bambine soldato costrette a prostituirsi in Costa d?Avorio. Poi, in aprile, una nuova campagna».


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