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Campagna elettorale sui muri, le regole per il decoro delle citt

A ogni elezione si ripete la presenza di manifesti elettorali ovunque. Ma non ci sono altri sistemi per dissuadere quanti, volendo rappresentarci, invece sporcano tutti i muri disponibili?

di Massimo Persotti

A ogni elezione si ripete la presenza di manifesti elettorali ovunque. Se non mi ricordo male, nell?ultima occasione avevo visto delle strisce bianche con il simbolo del Comune che segnalava la presenza di manifesti abusivi. Ora che ci sono due elezioni, sotto casa mia è un disastro. Ma non ci sono altri sistemi per dissuadere quanti, volendo rappresentarci, invece sporcano tutti i muri disponibili?
Lettera firmata – Roma

«Non votate i candidati che non rispettano il decoro della città» è l?appello rivolto ai romani dal difensore civico Ottavio Marotta alcuni giorni fa. Marotta ha anche inviato una lettera ai candidati sindaco invitandoli «a essere più rispettosi delle regole e del decoro della capitale».

Roma, come molte altre città italiane, vive un periodo che può essere definito di ?ingorgo? elettorale: le politiche ad aprile e le amministrative a maggio. E la propaganda elettorale non risparmia muri dei palazzi, saracinesche, recinzioni, tabelloni pubblicitari, cassonetti: qualsiasi superficie disponibile è già occupata dai manifesti elettorali.

Ci spiega Marotta, a distanza di alcuni giorni dal suo appello: «Il numero delle plance elettorali sono raddoppiate rispetto al passato, ma anche negli spazi consentiti occorre rispettare le regole. Spesso, invece, i manifesti vengono affissi uno sopra l?altro creando un volume di carta che inevitabilmente poi si stacca sporcando i marciapiedi e le strade».

Il problema dell?affissione abusiva è comunque grave a Roma. In una recente conferenza stampa, il sindaco Walter Veltroni ha ricordato alcuni dati allarmanti: nel 2005 sono state effettuate oltre 589mila defissioni e nel 2006 si è già superata quota 371mila, con una spesa che lo scorso anno è stata di 282mila euro.

«Ho rivolto questo appello» precisa Marotta, «perché è facoltà del difensore civico comunale, secondo quanto stabilisce lo Statuto, assumere anche iniziative personali per la tutela della città e dei suoi cittadini. Senza contare che ho comunque ricevuto tante, tantissime lettere di romani che protestano per l?affissione selvaggia».

Marotta del resto riconosce che in questi ultimi giorni la situazione sembra essere migliorata. Tuttavia avverte: «Continueremo a vigilare e se sarà il caso rinnoverò l?invito ai cittadini affinché non votino chi sporca la città, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza del candidato sindaco».

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