Formazione

Immigrati, cambia tutto

Oltre la Bossi Fini: il ministro Ferrero anticipa le linee della riforma

di Redazione

Il ministro alla Solidarietà sociale è soddisfatto. Le modifiche alla Bossi-Fini stanno per diventare realtà. E nonostante le turbolenze che affaticano la maggioranza sullo spinoso tema della politica estera (e rispetto alla quale le posizioni sue e quelle del vicepremier Rutelli sono i due corni del dilemma che rischiano di farla andare a gambe all?aria, peraltro proprio come su un?altra spina, quella dei Pacs) il suo giudizio politico complessivo non potrebbe essere più netto: «Con Amato abbiamo lavorato davvero in sintonia: io mi sono fatto carico dei problemi legati alla sicurezza, il titolare dell?Interno ha accettato la logica del portare a regolarità quanto avveniva finora nella clandestinità. Non è stato affatto un compromesso al ribasso, ma un punto di mediazione in avanti».Vita: Ministro Ferrero, perché lo strumento della legge delega?Paolo Ferrero: Perché è uno strumento più agevole, che abbrevia l?iter parlamentare e permette di far entrare in vigore dei principi generali senza una infinita discussione su ogni singola norma in Parlamento.

Vita: Vediamo in concreto gli aspetti più importanti della riforma del testo unico sull?immigrazione, meglio noto come Bossi-Fini. Al posto del visto di soggiorno turistico arriva la dichiarazione di accesso che il turista presenta alla frontiera per restare in Italia sotto i tre mesi. Maglie più larghe?
Ferrero: No, non cambia niente. Chi voleva entrare col permesso turistico lo faceva anche prima e poi restava anche dopo la scadenza, violando la legge. In questo modo sono entrate in Italia migliaia di persone. Ora, invece, bisognerà compilare un foglio in doppia copia che va restituito all?uscita dal nostro Paese, rendendo più controllabile chi entra e chi esce ed eliminando un bel po? di burocrazia.

Vita: I soggiorni per chi lavora diventano più lunghi. Un anno per i lavoratori stagionali, tre anni per i lavoratori a tempo indeterminato. Perché?
Ferrero: Innanzitutto per evitare che uffici e terminali siano sempre intasati, come capita sempre più spesso oggi, poi per evitare code lunghe ed estenuanti agli immigrati. Infine, per rendere più stabile il lavoro: il contratto di soggiorno, che legava la possibilità del soggiorno a un lavoro da avere in via preventiva, viene infatti abolito. è una norma che ci hanno chiesto tutte le parti sociali, Confidustria in testa. Del resto, la maggior parte delle modifiche da noi introdotte viene dalla società civile.

Vita: Anche i ricongiungimenti familiari diventano più facili e vengono legati alla durata del permesso di soggiorno della persona con cui ci si ricongiunge?
Ferrero: Questo tema, in realtà, viene affrontato da un altro disegno di legge già depositato in Parlamento. Sì, i ricongiungimenti familiari diventano più semplice e più agevoli. Vita: Ritorna la figura dello sponsor, che può essere collettivo, istituzionale, individuale. Una sua vittoria. Ferrero: Lo sponsor collettivo ce lo ha chiesto Confidustria, quello istituzionale riguarda gli enti pubblici. Quello individuale permette a singoli cittadini di far venire una persona in Italia per esigenze lavorative. Una mia battaglia, è vero, che si affianca all?autosponsorizzazione. Entrambi, però, richiedono una quota di denaro versato per indicare la volontà di venire in Italia per cercare un lavoro e non per altri scopi. In un caso la versa chi ti sponsorizza, nell?altro caso la versa l?immigrato. In questo modo, con un versamento o dote in denaro, si aiutano le persone a mantenersi in Italia per cercare un lavoro o ad avere i soldi sufficienti per rientrare in patria. La ratio sta nel permettere e nell?incentivare forme legali d?immigrazione, quelle usate normalmente dagli immigrati. Si va a cercare un lavoro dove si ha già un parente o un amico, come facevamo noi italiani quando emigravano in Europa od Oltreoceano. Il denaro versato resta comunque vincolato. Del resto, le reti attraverso cui avviene l?immigrazione sono appunto quelle della vicinanza o della parentela: vogliamo incentivare l?immigrazione legale anche con questi meccanismi al fine di regolamentare meglio il fenomeno. I canali informali diventano canali legali.

Vita: Dalla programmazione dei flussi, che da annuale diventa triennale, vengono escluse colf e badanti…
Ferrero: Questo punto lo vedremo nel decreto flussi e in rapporto alle esigenze del mercato del lavoro. Oggi c?è una grande richiesta di colf e badanti, bisogna vedere cosa succede in futuro. In ogni caso, il prossimo decreto flussi, probabilmente entro aprile, sarà fatto ancora in base alle regole della Bossi-Fini. Del resto, prima che la legge delega sia approvata credo che dovremmo aspettare la fine del 2007.

Vita: Le pratiche dei rinnovi passeranno dalle Questure agli enti locali. Perché?
Ferrero: Resta l?obbligo di fare presso la Questura il primo permesso di soggiorno o di lavoro, questo è sicuro; i rinnovi potranno invece essere fatti presso gli enti locali. Un?altra norma che serve a snellire e a sburocratizzare le pratiche. Del resto, non si capisce perché un cittadino italiano possa rinnovare la sua carta d?identità in Comune e un immigrato no.

Vita: Passiamo ai Cpt: qui c?è ancora una differenza profonda tra lei, che vuole chiuderli, e il ministro Amato, che vuole svuotarli il più possibile?
Ferrero: A dire la verità, non c?è solo questa, di questioni aperte, tra me e il ministro Amato. Anche la possibilità di trasformare il permesso di soggiorno per motivi turistici in permesso di soggiorno per motivi di lavoro è un punto di discussione ancora aperto: io sono per renderlo possibile, Amato no. Per quanto riguarda i Cpt, oltre alla norma del rimpatrio volontario e alla riduzione del tempo in cui un immigrato non può rientrare in Italia, oggi lunghissimo, abbiamo deciso di graduare le forme di repressione, trasformandole in reato amministrativo. Se si considera, poi, che il 45% dei riconoscimenti avviene in carcere e dunque non ha più senso che gli immigrati transitino nei Cpt, che il 30% sono rumeni che oggi possono entrare in Italia come cittadini comunitari, e che il 4% sono richiedenti asilo, vuol dire che quasi il 70-80% delle persone che stanno nei Cpt non ha ragione di starvi. Insomma, si tratta di uno svuotamento progressivo testimoniato anche dalla relazione di De Mistura da poco presentata: grazie ad altri accorgimenti si può arrivare alla loro chiusura. Dopodiche c?è una discussione in atto, che deve tener conto delle esigenze di sicurezza ma anche delle condizioni di dignità che lo Stato deve garantire.

Vita: Legge sui nomadi e diritti civili e politici degli immigrati restano però due punti ancora aperti.
Ferrero: Per la legge sui nomadi, cui tengo moltissimo, bisogna partire da un dato di fatto, e cioè che si tratta di una minoranza linguistica e culturale. Il piano sarà legislativo e operativo: riguarda 140mila persone cui bisogna garantire il diritto all?abitazione e a dignitose condizioni di vita. Il diritto di voto è previsto dalla modifica della Bossi-Fini, e arriverà, per le elezioni amministrative, dopo cinque anni di residenza in Italia.


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