Formazione
Volontariato: Movi, tensione con le istituzioni
Il rapporto tra volontariato e istituzioni e' fortemente in discussione. E' quanto sostiene Emanuele Alecci presidente del Movimento di Volontariato italiano
di Redazione
Il rapporto tra volontariato e istituzioni e’ fortemente in discussione. E’ quanto sostiene il Movimento di Volontariato italiano che ieri, alla presenza del presidente nazionale, Emanuele Alecci, ha fatto il punto della situazione emersa durante la Conferenza nazionale del Volontariato
che si e’ svolta ad Arezzo dall’11 al 13 ottobre. Un clima di preoccupazione che – secondo il Movi – nasce dall’intervento e dalle interviste del ministro Roberto Maroni in quella sede.
”Questo clima rischia di mettere in forte discussione il rapporto tra Istituzioni e volontariato – si legge in una nota. Con grande responsabilita’ il volontariato italiano ha sempre ricercato una sana collaborazione con le Istituzioni. Infatti un rapporto poco chiaro o peggio conflittuale diventa eticamente inaccettabile per i tanti poveri e i tanti problemi che esistono nel nostro Paese”.
”Il volontariato svolge un ruolo politico – prosegue il Movi-partecipa attivamente ai processi della vita sociale favorendo la crescita del sistema democratico e, soprattutto, con le sue organizzazioni sollecita la conoscenza ed il rispetto dei diritti, rileva i bisogni e i fattori di emarginazione e degrado, propone idee e progetti. Un’attivita’ che individua e sperimenta soluzioni e servizi, concorre a programmare e a valutare le politiche sociali in pari dignita’ con le istituzioni pubbliche cui spetta la responsabilita’ primaria della risposta ai diritti delle persone”.
Ma ‘dimensione politica’, precisa il movimento, non puo’ voler dire catalogare il volontariato a destra o a sinistra. ”Per non tornare indietro e per uscire da questa transizione pericolosa, la presidenza nazionale del Movi ritiene assolutamente necessario che si apra immediatamente il confronto tra il Governo e il Volontariato italiano sulle tante cose importanti individuate nei gruppi di lavoro della Conferenza Nazionale di Arezzo”.
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