Formazione

La Uisp milanese per un “altro sport”

L'intervento del presidente di Uisp MIlano, Antonio Iannetta, nel dibattito sul futuro dello sport italiano

di Redazione

«E? esplosa l?ennesima bomba. Ancora una volta lo sport perde il suo profondo significato di inno alla vita. Abbiamo perso un?altra vita e ci chiediamo a voce alta per cosa e perché? Non possiamo permetterci di trovare nessuna giustificazione quando i figli di questo paese sono disposti a far esplodere senza esitazione, dentro e fuori lo stadio eccitato, una bomba di odio e rancore» sono le prime parole del comunicato diffuso da Uisp Milano e firmato del presidente Iannetta.

Il comunicato prosegue:
«Non è possibile assistere ancora una volta al dilagare della violenza (troppi i fatti e le vite perse in questi giorni): è umiliante e svuota ogni nostro gesto quotidiano da liberi cittadini. Siamo in un paese che ha abbandonato da ormai troppi anni la piattaforma delle politiche rivolte all?educazione civica e al rispetto delle regole. Una partita di calcio non può diventare lo sfogo di tensioni e conflitti sociali, non può avere come protagonisti quel tessuto sociale giovane e minorenne che rappresenta il futuro stesso del nostro paese. Lo sport deve ritornare alle sue ancestrali funzioni, ovvero, promuovere il divertimento, la partecipazione, il gioco e non può più essere governato da quella classe dirigente che presenta una cecità cronica ed un evidente incapacità di cogliere le dinamiche che creano il proliferare di veri e propri ?cancri? in seno allo sport a tutti i livelli.
Lo sport deve essere uno strumento essenziale per promuovere l?educazione al dialogo, la coesione sociale e la mediazione culturale. Non si può pensare di utilizzare le forze dell?ordine, che rappresentano lo stato e i cittadini, per garantire la sicurezza allo stadio. Devono essere le società sportive a garantire con le proprie risorse economiche e non pubbliche, le misure preventive alla violenza e soprattutto un?adeguata educazione e sensibilizzazione ai propri tifosi e supporters. Il business non ha valore di fronte al prezzo che tutti noi dobbiamo pagare con la nostra coscienza, per aver assistito ancora una volta al cessare di una vita».

Riferendosi alle istituzioni sportive Antonio Iannetta sostiene che: «devono assumersi una grande responsabilità e non nascondersi dietro dichiarazioni populiste e demagogiche: è arrivato il tempo di dar vita a vere e proprie politiche per un ?altro sport?, quello vero, quello che promuove i valori, il rispetto delle regole e degli avversari, quello sport che nutre lo spirito anche dopo una sconfitta!
Lo sport è il riflesso di un paese – conclude – e l?insieme delle regole non scritte che determinano il valore di un gesto, la passione per un idea, la voglia di inclusione sociale: lo sport deve tornare ad essere inteso come una ?palestra? di educazione alla vita».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA