Sostenibilità

Ambiente: Firenze, Idra da Prefetto per Tav e terza corsia

L'organizzazione che si batte contro i treni ad alta velocità consegnerà ad Achille Serra un dossier su tutti i danni dei grandi cantieri

di Giampaolo Cerri

Alta velocità ancora nel mirino dell’Associazione Idra, gruppo di volontari fiorentini che contesta sin dall’inizio il progetto di treni veloci e che ha fornito una puntuale informazione sui danni provocati dall’attraversamento dell’Appennino.
Domani pomeriggio a Firenze, un incontro con il prefetto Achille Serra.
“I cittadini non possono continuare a credere in queste istituzioni: il prefetto intervenga con tutta l?urgenza necessaria!”, recita una nota. Quelli dell’Idra informaeranno Achille Serra sulle conseguenze sociali e ambientali dei “grandi cantieri”, terza corsia dell’A1 compresa.
Un lungo elenco di Sos nell?agenda della discussione, che passerà al setaccio i progetti e il sistema dei controlli «che hanno permesso di prosciugare in maniera irreversibile tanta parte del Mugello e stanno attualmente sfigurando la città di Firenze: la pessima qualità degli interventi Tav e terza corsia, con la conseguente invasione di asfalto e cemento nel tessuto prezioso, delicato e vulnerabile della città di Firenze; l?assenza di garanzie – e persino di basi conoscitive – atte a tutelare il patrimonio edilizio e storico-architettonico della città, che i documenti della Regione Toscana dopo i danni idrogeologici sulla tratta appenninica individuano a rischio per una fascia “mediamente superiore ai 2 km sui due lati del tracciato”, e dunque ampia oltre 4 km intorno al doppio tunnel Tav».
Sotto accusa anche «il grave ritardo nell?attivazione degli strumenti di monitoraggio e di controllo ambientale da parte dell?Arpat dopo quasi due anni di cantierizzazioni Tav di Firenze». Secondo Idra si è registrata anche «l?inoperatività dell?Osservatorio Ambientale sul nodo Tav, la sovrapposizione degli incarichi, la dubbia compatibilità in qualche caso, l?assenza di competenze tecniche pubbliche adeguate».
La lunga lista delle doléances prosegue con «la mancata adozione delle misure di salvaguardia della salute e della qualità della vita approntate da oltre due anni dall?ASL 10 ma mai finanziate; l?emergenza traffico permanente e la palese improvvisazione nelle misure di mitigazione; la voragine finanziaria prodotta dalle inadempienze procedurali e dalla proliferazione dei progetti».
«La somma di queste condizioni, pesanti», spiegano da Firenze, «ha convinto Idra a proporre al Prefetto di Firenze Achille Serra, mentre si discute di rischi per la città legati a un forum internazionale di qualche giorno, una riflessione sui danni certi e di lungo periodo che la città appare condannata a subire per effetto di scelte definite improvvide, e di comportamenti amministrativi considerati scandalosi».
Idra chiederà al Prefetto di intervenire pubblicamente presso le autorità amministrative locali e gli organi di governo centrali, affinché «si ponga fine alle violenze che i cittadini, la salute e l?ambiente sono costretti a sopportare in nome di progetti privi di trasparenza e di qualsiasi seria verifica di utilità sociale, e i cui costi per l?erario pubblico lievitano in maniera incontrollata».
Discusso anche un capitolo «vergognoso» della vicenda: il lavoro e la sicurezza nei cantieri, i turni massacranti, i diritti calpestati e le tutele-fantasma. «Esemplare il caso del Rappresentante Sindacale Unitario (RSU) Aldo Laino, al quale non viene riconosciuta la copertura assicurativa dopo un grave incidente automobilistico durante un trasferimento per attività di rappresentanza dei lavoratori. Una falla nel sistema delle tutele che riguarda tutti gli RSU d?Italia».

Info: sito Internet;

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