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Equador sull’orlo della rivolta

E' durata meno di un anno la tregua sociale in Ecuador, dove a fine aprile dello scorso anno un'intensa sollevazione popolare aveva portato alla destituzione dell'ex presidente Lucio Gutierrez

di Redazione

Dopo aver decretato lo Stato di emergenza per controllare le rivolte indigene, il presidente Alfredo Palacio ha aperto la porta a un referendum sul trattato di libero commercio con gli Stati Uniti, il principale motivo della rivolta popolare. La richiesta del referendum e’ stata avanzata a Palacio, che il 20 aprile compira’ un anno di governo, dalla Confederazione indigena (Conaie). Altro motivo di protesta, la presenza dell’azienda petrolifera Oxy nel Paese. L’apertura al referendum e’ stata confermata dal ministro portavoce del governo, Felipe Vega: ”Invito il movimento indigeno a raccogliere le firme come stabilisce la Costituzione a a proporre il referendum”. Gli indigeni dovranno ottenere 656mila firme, che dovranno essere verificate dal Tribunale supremo elettorale, che dovra’ convocare la consultazione entro 90 giorni.


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