Volontariato

Auto. La Fiat spaventa anche la General Motors

La casa di Detroit ha paura della crisi italiana ed ha ridotto a 200 milioni di dollari il valore della partecipazione in Fiat Auto.

di Ettore Colombo

La General Motors, il colosso statunitense dell?auto partner del Lingotto, ha quasi azzerato la propria partecipazione in Fiat Auto, riducendola a 200 milioni di dollari. A causa anche di questo la perdita del terzo trimestre per la casa di Detroit è più che raddoppiata passando a 804 milioni di dollari dai 368 milioni di un anno fa. Inoltre, la causa automobilistica americana fa saper che se cambierà il controllo su Fiat Spa, l’opzione di vendita (put) non sarà più valida. “Se ci fosse un cambiamento nella quota di controllo di Fiat Spa l’opzione put verrebbe eliminata automaticamente”. Con queste parole l’a.d. di General Motors, John Devine ha risposto a un analista che durante la conference sui risultati del terzo trimestre gli ha chiesto se l’accordo del 2000 con Fiat prevedesse una tale clausola. GM, che aveva acquisito il 20% di Fiat Auto per 2,4 miliardi di dollari con l’accordo del marzo 2000, ha svalutato la partecipazione per 1,37 miliardi di dollari dopo le imposte, 2,2 miliardi prima delle imposte. Con la mossa di oggi la casa di Detroit punta a ridurre al minimo il prezzo che dovrà pagare a Torino per acquistare il restante 80 per cento. Il Lingotto, infatti, possiede un’opzione per cedere a General Motors il resto di Fiat Auto tra il 2004 e il 2009. Per Fiat la svalutazione operata da Gm ?fa parte di un normale processo amministrativo di ‘asset impairment’ richiesto dalle regole contabili standard”. La nuova valutazione sottovaluta ?il reale valore economico della Fiat Auto basato sulle sue prospettive a lungo termine, sulla posizione sul mercato e sul valore dei suoi marchi” e per questo il piano di ripresa, che include significative misure di riduzione di costi e importanti investimenti in nuovi prodotti, è finalizzato a ristabilire le performance finanziarie e industriali della società e a supportare una giusta valutazione nel lungo termine”. L’accordo con Gm ? sottolineano da Torino ? permette ?a Fiat di esercitare la sua opzione di “put” sulla rimanente parte di Fiat Auto in qualsiasi momento tra il 2004 e il 2009. Nell’ipotesi che durante questo periodo la Fiat decidesse di esercitarla, il valore delle azioni sarebbe stabilito in quel momento da un gruppo di banche indipendenti”. In ogni caso la valutazione di Gm non avrà alcun impatto sul bilancio consolidato del gruppo. Per quanto riguarda i conti del terzo trimestre resi noti oggi, la perdita di General Motors è salita in un anno da 41 cent a 1,42 dollari per azioni. I ricavi sono invece cresciuti da 42,5 a 43,6 miliardi di dollari. Escluse voci straordinarie e la divisione Hughes, per la quale è prevista la vendita, l’utile si è attestato a 696 milioni di dollari (1,24 dollari per azione), in rialzo del 30% rispetto a un anno prima, grazie alla buona performance del mercato e all’aggressiva politica di riduzione dei costi portata avanti da Gm in Nordamerica. I fattori straordinari negativi, che includono anche oneri per 116 milioni dopo le tasse per buonuscite e per costi legati al trasferimento della produzione di veicoli commerciali negli Usa da un impianto in Wisconsin a quello del Michigan, hanno totalizzato 753 milioni. Il fatturato del gruppo è salito da 42,5 a 43,6 miliardi.


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