Formazione
Ciampi riceve Mbeki: “l’Africa cresca insieme all’Europa”
Per il Presidente della repubblica il Sudafrica é "il nuovo volto dell'Africa, che punta alla democrazia, alla responsabilità, a integrazione e cooperazione regionale".
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha ricevuto stamattina al Quirinale il capo di stato del Sud Africa, Thabo Mbeki. Un’occasione, come ha spiegato lo stesso Ciampi, per “riaffermare la nostra determinazione, e quella dell’Unione Europea, a non deflettere dall’obiettivo di costruire un partenariato forte e duraturo con l’Africa, per aiutarla a conseguire i suoi traguardi di sviluppo, favorirne l’inserimento nei mercati, gestire insieme i flussi migratori”.
La visione di Ciampi è quella di “un’Africa che cresca insieme all’Europa”. La visita di Stato di Mbeki, che si concluderà giovedì mattina, è l’ultima prima del termine del mandato di Ciampi; il leader sudafricano restituisce quella che l’inquilino del Quirinale fece a Pretoria nel marzo 2002. Un privilegio, dovuto probabilmente anche in parte alla convinzione del presidente Ciampi che il “Sud Africa rappresenti il nuovo volto dell’Africa, che punta alla democrazia, alla responsabilità, all’integrazione e la cooperazione regionale”.
“Il governo sudafricano – ha sottolineato il presidente della Repubblica – è impegnato in una paziente opera di mediazione nei numerosi conflitti ancora aperti e nel rafforzamento delle nuove istituzioni panafricane”. “Siamo pronti ad affrontare insieme, da africani ed europei, le sfide che la società globalizzata impone e che nessuno è più in grado di vincere da solo: l’intollerabile divario tra il mondo industrializzato e quello in via di sviluppo; la lotta alla fame e alle malattie; la minaccia del terrorismo resa ancora più inquietante dalla diffusione delle armi di distruzione di massa; lo sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta”, ha affermato la prima carica dello Stato.
Dal punto di vista bilaterale, il legame che unisce Italia e Sud Africa è “fondato sulla condivisione di principi e valori che hanno al centro la dignità della persona umana”. “L’intensità e la frequenza dei nostri contatti confermano l’amicizia tra i nostri popoli e la relazione sempre più stretta tra i due Paesi” ha aggiunto Ciampi, ricordando che “per lunghi anni, quando il popolo sudafricano conduceva la sua vittoriosa, pacifica battaglia per la libertà, l’Italia è stata al suo fianco”.
Secondo Ciampi, esistono “tutte le condizioni per mettere a frutto le significative prospettive di collaborazione” che si sono consolidate in questi anni fra i due Paesi. A dimostrarlo, il “dialogo politico in espansione”; l’incremento degli scambi; la “crescente presenza dell’imprenditoria italiana in Sud Africa”; l'”interesse della comunità d’affari sudafricana per l’Italia e per eventuali iniziative congiunte su mercati terzi; la qualità della cooperazione, culturale, scientifica, tecnologica” ha elencato Ciampi.
Proprio oggi pomeriggio, Mbeki sarà in Confindustria, accompagnato da una delegazione di imprenditori a dimostrazione della volontà comune di “rafforzare la cooperazione nei settori più promettenti: l’energia, le telecomunicazioni, i trasporti” ha precisato Ciampi. Entrambi i capi di Stato hanno constatato con soddisfazione che ci sono stati “seguiti concreti alla Dichiarazione firmata da scienziati italiani e sudafricani a Città del Capo, nel 2002, che individuava nella scienza e nella tecnologia la via maestra allo sviluppo sostenibile e avviava la collaborazione tra i ricercatori italiani, il Polo tecnologico di Trieste e la comunità scientifica sudafricana”.
Specialmente nel campo sanitario, ha ricordato Ciampi, istituti scientifici dei due Paesi “portano avanti congiuntamente importanti progetti di ricerca”. Proprio in materia di Sanità, domani sarà firmato un accordo di cooperazione interuniversitaria, il primo nel genere, per la ricerca di nuove terapie nel campo della cardiologia.
Oggi è una giornata particolare per il Sud Africa, come ha ricordato Mbeki. Si celebrano i Diritti Umani, in ricordo della strage del 21 marzo 1960, quando 69 persone caddero vittime dell’apartheid, ma anche i dieci anni della nuova Costituzione di un Paese “democratico e libero dall’oppressione razziale” ha fatto notare il leader sudafricano.
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