Mondo

Diamanti avvincenti

Per la prima volta Hollywood affronta un capitolo scabroso del rapporto tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Lo fa senza moralismi, sino a due terzi del film. Poi l’happy end trionfa...

di Maurizio Regosa

Ha un ritmo straordinario, specie nel primo tempo. Rapidità d?azione. È crudo senza mostrare troppo (o senza indulgere nel compiacimento truculento). È molto efficace e serrato, con un montaggio veramente ottimo. Davvero bravo Edward Zwick a costruire i primi cinquanta, sessanta minuti di questa pellicola che per molti aspetti rappresenta una novità. È forse la prima volta che una major hollywoodiana decide di raccontare così chiaramente una storia nella cui filigrana leggi senza mezze misure il terribile rapporto che ancora oggi dispone il mondo ricco nei confronti di quello povero. Un legame di sfruttamento al di là delle leggi, dell?etica e del buon senso, in cui dopo tanti anni dall?abolizione della schiavitù c?è ancora una parte che si avvantaggia a discapito dell?altra, anzi: per mezzo della morte dell?altra.

Ad un certo punto di Blood Diamonds. Diamanti nel sangue si afferma che la guerra civile in Sierra Leone non è stata promossa dai ?grandi? mercanti di pietre preziose, ma certo ha fatto loro molto molto comodo. Perché il caos che ha dominato per anni in questo Paese e ha spinto il fratello a uccidere o mutilare il fratello, è stato dannatamente utile a questi chiamiamoli ?imprenditori?. Un caos fatto di morti, di bambini rapiti e poi costretti al mitra, di donne violate che il film racconta seguendo un mercenario (Leonardo Di Caprio, bravo) e un pescatore (Djimon Hounsou, pure assai persuasivo). Due uomini assai diversi, motivati differentemente (i diamanti spingono il primo, la famiglia il secondo) e che si conoscono fra le difficoltà infinite diventando amici.

Si dirà che in questo il copione è abbastanza classico, ed è vero. Come pure è vero che il regista adotta (bene) stilemi e soluzioni tipici dei film d?azione (ad esempio molte micro storie che poi convergono, rilanciando la narrazione), finalizzandoli a mostrare l?orrore della guerra fratricida, specie all?inizio.

Viceversa nella seconda parte la narrazione si fa più pacata e soprattutto – dopo la grande scena della battaglia finale, con tanto di elicottero alla Coppola – si predispone a una sorta di omaggio all?ottimismo. Morirà il mercenario (pentitosi e sacrificatosi) mentre lunga vita e grandi riconoscimenti pubblici al pescatore che infine ritrova anche la sua famiglia. Un epilogo che convince meno ma che non fa dimenticare il coraggio con cui Zwick ha descritto una delle più recenti (e ignorate) tragedie del continente africano.

Diamanti di sangue
di Edward Zwick
Usa 2006
con Leonardo Di Caprio e Djimon Hounsou


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