Formazione

Mondiali 2006, in barriera contro la “porno invasione”

La prostituzione coatta è stato il tema delle celebrazioni per la Festa delle donne da parte delle istituzioni comunitarie. Tra buoni propositi e soluzioni contrastanti

di Matteo Manzonetto

La prostituzione coatta è stato il tema delle celebrazioni per la Festa delle donne da parte delle istituzioni comunitarie. Tra buoni propositi e soluzioni contrastanti, il Parlamento europeo e il commissario Franco Frattini, oltre che le molte ong coinvolte, hanno voluto sottolineare la gravità di un fenomeno che riguarda migliaia di ragazze, per un giro d?affari di miliardi di euro. L?avvicinarsi dei Mondiali di calcio in Germania e la notizia (tutta da verificare) che un esercito di 40mila prostitute stia per invadere il paese, hanno sollevato la delicata questione di come evitare che un evento sportivo diventi una tragedia umana per chi è costretto a prostituirsi: è stata quindi lanciata la campagna Cartellino rosso alla prostituzione forzata. Frattini ha scatenato la polemica quando – intervenendo al seminario della campagna – ha proposto la reintroduzione temporanea dei visti per le zone supposte basi di partenza per la tratta. Dichiarazione che ha sollevato un polverone politico – diplomatico: Frattini, infatti, non ha indicato in concreto quali siano queste zone e che tipo di restrizioni dovrebbero essere attuate. Certo è che i servizi diplomatici dell?Ue irrigidiranno i controlli per la concessione dei visti, così come ci saranno verifiche severe alle frontiere.

Presi in contropiede gli organizzatori dei Mondiali – Uefa e Fifa – hanno dichiarato di aderire all?iniziativa, anche se all?ultimo momento. Intanto in Germania le ong si stanno organizzando per sensibilizzare la clientela delle prostitute sul fatto che queste «potrebbero esercitare la professione forzatamente». I berlinesi di Ban Ying hanno istituito un numero verde multi-lingue e stanno stampando 9mila manifesti che recitano «Se vai con una prostituta e pensi che venga sfruttata, chiamaci!».
Info: http://europa.eu.int

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