Liberia: chiesta alla Nigeria l’estradizione di Taylor

La Liberia ha chiesto l’estradizione di Charles Taylor dalla Nigeria, dove l’ex dittatore vive in esilio dal 2003 in base all’accordo di pace che nel suo Paese pose fine a una guerra civile durata quattordici anni. La richiesta e’ stata confermata dalla neo-presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf, che di recente ne aveva parlato con l’omologo Olusegun Obasanjo. Nei giorni scorsi la richiesta di estradizione era invece stata smentita dal governo di Monrovia. Nell’89 Charles Taylor, a capo dei ribelli del Fronte Patriottico Nazionale, lancio’ un attacco per rovesciare il governo dell’allora presidente Samuel Doe. La guerra civile fece migliaia di morti in un Paese di tre milioni e mezzo di abitanti. L’avvento al potere di Taylor, nel 1997, significo’ per la Liberia l’inizio di un nuovo regime del terrore, utilizzato per mettere a tacere gli oppositori, e di un’altra guerra civile, questa volta contro contro il Lurd, ‘Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia’. Per combatterli, Charles Taylor non esito’ a reclutare nelle truppe governative i bambini e persino le bambine, per scopi sessuali o come spie. Inoltre, appoggio’ e riforni’ di armi nella vicina Siera Leone il malfamato Ruf, il Fronte Rivoluzionario Unito, in cambio di diamanti. Di quest’ultima accusa l’ex dittatore deve rispondere di fronte alla Corte Internazionale per i Crimini di guerra istituita appunto in Sierra Leone. Taylor fu infine sconfitto dal Lurd, ma riusci’ a negoziare con l’Onu il proprio esilio che nel 2003 lo porto’ in Nigeria. Da allora vive in una lussuosa villa a Calabar. In Liberia le Nazioni Unite stabilirono una missione, l’Unmil, che ha assistito il governo di transizione fino alle ultime elezioni presidenziali, vinte da Ellen Johnson Sirleaf, prima donna a divenire capo dello Stato in Africa.