Sostenibilità

Che ambiente hanno in testa?

Il wwf analizza pregi, difetti, omissioni e ambiguità del programma ambientale dell’unione. e quello della cdl? Di Gaetano Benedetto

di Redazione

Il confronto tra i programmi elettorali della Casa delle libertà e dell?Unione è quasi impossibile. Da un lato si ha uno schema scarno di cose da fare (in continuità con quanto fatto), dall?altro c?è invece un vero e proprio programma articolato e complesso: 21 pagine per Berlusconi, 281 per Prodi. Due modelli La Cdl muove da un?analisi di contesto che spiega come sia cambiato rispetto al 2001 lo scenario di riferimento (l?11 settembre e le Torri gemelle, il nuovo ruolo internazionale di Cina ed India, il costo del petrolio, l?euro ecc), segue l?elenco delle 36 principali riforme effettuate. Il programma vero e proprio è trattato in 10 impegni generali e in 10 punti specifici articolati per obiettivi: famiglia, Sud, sviluppo economico e competitività, fisco, finanza pubblica, casa, sanità, ricerca ed energia, società solidale, giustizia e sicurezza territoriale. Manca un punto specifico sui temi dell?ambiente o su quelli della sostenibilità. L?Unione muove dall?affermazione dei valori delle istituzioni repubblicane e dei principi costituzionali (seppur in un?ottica riformista), tratta della pubblica amministrazione e quindi, in modo molto articolato, del rapporto tra cittadini, giustizia, nuovi diritti, sicurezza. Si affrontano poi le problematiche economiche affermando la necessità di una nuova crescita che riesca a contemplare sia lavoro che diritti, ricerca ed innovazione, nell?ottica di una «nuova alleanza con la natura» e di una «nuova qualità ambientale»; si trattano i temi della finanza pubblica e del Mezzogiorno (con focus anche su territorio, ambiente, aree urbane, infrastrutture e sviluppo), dell?educazione e dell?investimento che dev?essere fatto nella conoscenza. Eco-intenzioni I temi ambientali, nel programma dell?Unione, compaiono sin dai titoli di capitoli o paragrafi. Viene affrontata la questione di un sistema sostenibile di trasporti (tra cui le autostrade del mare, reti metropolitane e trasporto pubblico locale) dichiarando di voler «modificare profondamente la Legge Obiettivo (?) per rendere generalizzato ed inderogabile il ricorso alla Via», non si affrontano questioni calde, come la Tav, ma si stabiliscono criteri di «alta priorità» tra cui la necessità di «distinguere dove necessitino nuove opere oppure occorrano ristrutturazioni dell?esistente». Per quanto riguarda l?energia si indica la volontà di realizzare un «programma energetico-ambientale, nazionale e regionale, concertato tra Stato e Regioni» e l?efficienza energetica è messa correttamente al primo posto (ma si è non chiari rispetto a prospettive quali il ricorso al «carbone pulito»). Si pone la «necessità di una nuova legge quadro per il governo del territorio» (tra i criteri indicati c?è «evitare il consumo di nuovo territorio», «una gestione integrata che tenga conto della biodiversità, della qualità ambientale, culturale e paesaggistica», «l?efficienza energetica»), nell?ambito del «programma per le città e le loro periferie» si indica la necessità di «promuovere l?aumento di parchi, giardini, orti ed altre aree verdi». Il tema rifiuti è affrontato riaffermando principi quali la responsabilità territoriale, quella dei produttori, tariffe differenziate per promuovere la raccolta differenziata (non si specifica con chiarezza la posizione sull?incenerimento con recupero energetico); si dichiara poi di voler dare impulso alla bonifica dei siti contaminati e di fissare obiettivi contro il rischio di dissesto idrogeologico. Si rilancia il tema dell?acqua e della «modernizzazione della rete idrica», affrontando il problema del controllo pubblico, delle tariffe e della partecipazione. Per quanto riguarda il mare si dichiara la necessità di un «piano coste come strumento per la tutela e la salvaguardia» e quella di «sviluppare la tutela degli ecosistemi di pregio a partire dalle aree marine protette». Si tratta del problema della sicurezza dei trasporti pericolosi via mare (dai doppi scafi alle rotte dedicate, ai sistemi satellitari di rilevamento); si affronta il problema della pesca con l?obiettivo «della riduzione dello sforzo complessivo di pesca» e la promozione del pescaturismo. Trattati anche i temi della biodiversità (senza mai richiamare però gli obblighi che l?Italia ha sottoscritto con la Convenzione per la biodiversità), delle aree protette (il capitolo è trattato in modo insufficiente e in chiave di aumento della partecipazione e di garanzia dei trasferimenti finanziari), degli animali (principi etologici, promozione di «ricerca effettuata con metodi alternativi» tesi a «progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione» animale ancora praticata). Il programma lega la «giustizia sociale» allo sviluppo sostenibile, accenna all?importanza di favorire «il commercio equo solidale con campagne di informazione sul valore sociale ed ambientale anche attraverso politiche di defiscalizzazione». Per il Mezzogiorno si pone in modo corretto l?accenno sull?ammodernamento del sistema infrastrutturale puntando sul trasporto ferroviario e marittimo, si definisce il Ponte sullo Stretto come «velleitario ed inutile» ma non si accenna ad una riconversione o scioglimento della Società Ponte sullo Stretto, vera condizione per accantonare definitivamente il progetto. Sempre in relazione al Mezzogiorno si affrontano ambiente e del territorio come «grande potenzialità, solo in parte valorizzata» per aiutare la crescita economica puntando sull?identità dei luoghi, sulle nuove tecnologie, sulla qualità (esplicito è il riferimento alle produzioni agricole) e il turismo. E a destra? I temi ambientali, quindi, trovano uno spazio notevole nel programma dell?Unione, seppur con qualche omissione o possibile ambiguità interpretative, anche se con un condivisibile approccio trasversale. Sono invece risolti in alcuni obiettivi contenuti nei punti programmatici presentati nel documento della Cdl. Si dichiara «la valorizzazione del nostro ambiente», ma non si specifica cosa esattamente si intenda, cosa non di poco conto visto che col termine valorizzazione spesso sono stati nascoste cessioni o alienazioni, infrastrutturazioni, sfruttamento di risorse. Nella parte relativa al Sud si afferma la necessità di un «piano decennale straordinario per il superamento della questione meridionale» e, in questo, la necessità di prevedere il «potenziamento, completamento o la realizzazione (?) di porti, reti stradali e autostradali, alta capacità ferroviaria, Ponte sullo Stretto» (senza specificare le opere né chiarire se e quali di queste saranno sottoposte a Via ordinaria e quali a Via semplificata). Si dichiara inoltre di voler applicare la cosiddetta «Legge Obiettivo anche alle città con agevolazioni agli interventi di riqualificazione urbana/demolizioni/ricostruzioni». Energia: senza mai richiamare l?esigenza di un piano energetico nazionale, si dichiara di voler realizzare i rigassificatori «già autorizzati» (a noi risulta che le procedure autorizzative non siano ancora chiuse, quindi non si capisce a cosa o a quanti impianti si alluda), di volere i termovalorizzatori «eliminando lo scandalo della spedizione all?estero dei rifiuti solidi urbani» (condividiamo il giudizio di scandalo, ma non si fa alcun accenno a raccolta differenziata e riduzione della quantità dei rifiuti), di incentivare una diversificazione dalla «cogenerazione all?uso efficiente dell?energia, alle fonte rinnovabili (vere, non assimilate), dal solare al geotermico, dall?eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani, per ridurre i costi dell?energia per le famiglie e le imprese» (ma non si specificano le quote che le varie fonti energetiche dovrebbero raggiungere) di voler ricorrere al «carbone pulito», di voler «partecipare ai progetti europei di sviluppo del nucleare di ultima generazione». Punti trattati solo per titoli: non sono esposti in modo più approfondito di quanto non sia qui riportato. Senza risposta Come dicevamo i due testi sono imparagonabili. Proprio perché da parte della Casa delle libertà c?è una sostanziale continuità delle politiche e delle scelte già dichiarate ed intraprese dai due governi Berlusconi di questa legislatura, sarebbe stato auspicabile che l?Unione entrasse anche nello specifico di queste scelte. Qual è la posizione dell?Unione sul Mose di Venezia? Intende realizzare il Corridoio 5 con il progetto Tav? Come si intende procedere concretamente rispetto la legge delega in campo ambientale? Si tratta correttamente il tema dei beni culturali, ma come si intende intervenire sul Codice Urbani? Abbiamo accennato alla società Ponte sullo Stretto, al carbone pulito e molte altre richieste di chiarimenti si potrebbero fare. Insomma, il programma di Prodi ha un impianto buono, ma la puntualità degli interventi avviati dal Polo necessitava maggiore coraggio nell?esplicitazione della posizione sugli elementi cardine della politica di questi ultimi anni. Di Gaetano Benedetto segretario aggiunto WWF Italia


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