Sostenibilità
Clima: surriscaldamento del pianeta ormai certo
Il nuovo rapporto Ipcc (Onu) punta il dito contro le emissioni inquinanti
Ormai restano pochi dubbi che il surriscaldamento del Pianeta sia dovuto all’inquinamento. Nel rapporto che hanno appena compilato, gli esperti del Comitato intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Ipcc) puntano senza mezzi termini il dito sulle emissioni di diossido di carbonio (CO2)come causa principale dell’aumento delle temperature.
Il dossier sara’ presentato ufficialmente venerdi’ a Parigi, al termine del convegno sul clima che si e’ aperto oggi nella capitale francese, ma gia’ sono trapelate alcune indiscrezioni, tutte poco rassicuranti. A quanto scritto oggi dal quotidiano britannico ‘The Independent’, che ha letto lo studio in anteprima, la situazione e’ anche peggiore di quanto si pensasse e di quanto gli stessi climatologi dell’Ipcc avessero ipotizzato nel loro precedente rapporto del 2001. Non solo da qui alla fine del secolo le temperature globali aumenteranno tra i 2 e i 4,5 gradi centigradi, come gia’ si temeva, ma si potrebbe arrivare anche a un incremento di 6 gradi. La colpa e’ di un circolo vizioso gia’ innescato e difficile da fermare. L’aumento della temperatura fa aumentare l’evaporazione di oceani e mari. Di conseguenza si infittisce nell’atmosfera la coltre di vapore acqueo, che e’ un potente agente responsabile dell’effetto-serra. Dal 170 a oggi, la concentrazione di vapore acqueo e’ aumentata del 4 per cento. Tutti i modelli climatici esaminati dai 2.000 esperti coinvolti nello studio indicano poi che il surriscaldamento globale indebolisce le capacita’ del pianeta assorbire l’anidride carbonica in eccesso. Questo potrebbe accrescere del 44 per cento le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera, con l’effetto di un aumento della temperatura media di 1,2 gradi in piu’ del previsto nel corso del secolo.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.