Famiglia

Cooperazione decentrata: Roma per il sud del mondo

Veltroni lancia a Roma gli Stati generali della solidarietà, in un convegno dedicato alla cooperazione decentrata nel Sud del mondo.

di Emanuela Citterio

Walter Veltroni ha aperto a Roma le iniziative che porteranno agli “Stati generali della solidarietà internazionale” previsti in autunno. Lo scorso sabato si è tenuta in Campidoglio la prima Convenzione cittadina della solidarieta’ internazionale dal titolo “Roma per il sud del mondo – il sud del mondo per Roma”. L’iniziativa, nata su proposta del Comitato cittadino per la cooperazione decentrata, che raggruppa oltre cento associazioni della Capitale, rappresenta la prima tappa di una serie di incontri che sfoceranno, nel prossimo autunno, nella costituzione degli Stati Generali della Solidarieta’ internazionale. E dalla convenzione scaturiscono le prime proposte di cooperazione decentrata. Il sindaco di Roma ha enunciato cinque pilastri su cui si basa la sua visione di una “Roma solidale”: il dialogo tra culture, vera base della coesistenza pacifica; la consapevolezza che “l’Africa e’ il luogo in cui si concentrano le disuguaglianze del mondo”; la pace e l’impegno contro ogni forma di terrorismo e di guerra; la lotta contro la pena di morte e, infine, lo stretto rapporto con la comunita’ degli immigrati. Veltroni – riferisce l’agenzia Il Velino – ha lanciato una “proposta formale” al Direttore generale per lo sviluppo della Commissione europea, Stefano Manservisi: quella di ospitare l’anno prossimo a Roma, una manifestazione che rappresenti “un primo bilancio di quello che e’ stato fatto concretamente per raggiungere l’ obiettivo di dimezzare la poverta’ entro il 2015” e che costituisca, inoltre, “un momento di rilancio delle attivita’ per i successivi restanti sette anni”. “Dobbiamo coinvolgere il maggior numero di soggetti interessati in progetti di Cooperazione decentrata e solidarieta’ internazionale, nel tentativo di raccoglierne gli stimoli piu’ innovativi ed avanzati” ha detto dopo la “Convenzione cittadina per la cooperazione decentrata” la coordinatrice del Comitato cittadino per la cooperazione decentrata della citta’ di Roma, Raffaella Chiodo. Il Comitato, costituito due anni fa dal Consiglio comunale, rappresenta una sede di confronto e consultazione tra l’amministrazione e i soggetti della societa’ civile attivi con iniziative di sviluppo nei paesi del sud del mondo, al fine di promuovere, coordinare, valutare e programmare le iniziative in ambito cittadino. La Convenzione e’ il risultato dei lavori fatti fino ad oggi dai quattro tavoli tematici del Comitato ( lotta alla poverta’, intercultura, pace, sviluppo sostenibile) assieme alla societa’ civile, le istituzioni, il mondo del lavoro, e le imprese, nel tentativo di promuovere ed attuare iniziative finalizzate – come ha spiegato la Chiodo – “prevalentemente alla creazione e al rafforzamento di processi di democratizzazione, al sostegno delle istituzioni locali e dei servizi territoriali e allo sviluppo locale sostenibile”. Anche la coordinatrice Arci per lo sviluppo, Silvia Stilli, guarda alla Convenzione e agli Stati generali come il mezzo “per sperimentare su Roma una buona ipotesi di lavoro che costituisca un programma di operativita’ decentrata. L’esperienza avviata dal Comune di Roma con il Comitato cittadino puo’ costituire un’importante parte del ragionamento di partenza per apportare un contributo concreto alla discussione e al confronto”. Quest’ultimo dovrebbe, sempre secondo la Stilli, “essere ricco e partecipato, foriero di proposte che aiutino ad identificare quei nuovi contenuti per le politiche di cooperazione e la solidarieta’ internazionale che avvertiamo come urgenza politica e morale”.


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