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Psichiatria: Associazioni bocciano documento assistenza

E' stato bocciato dalle associazioni il documento conclusivo sull'assistenza psichiatrica approvato lo scorso 14 febbraio, in Commissione XII Igiene e Sanita' del Senato.

di Redazione

E’ stato bocciato dalle associazioni dei familiari dei pazienti con disagio psichico e degli operatori il documento conclusivo sull’assistenza psichiatrica approvato lo scorso 14 febbraio, dopo lo scioglimento delle Camere, in Commissione XII Igiene e Sanita’ del Senato. La posizione, rende noto un comunicato della Cgil-Unasam, e’ stata assunta da Acli, Arci, Caritas, Cgil, Cittadinanzattiva, Fondazione Franco Basaglia, Forum Nazionale Salute Mentale, Fondazione Internazionale Don Luigi di Liegro, Simpia, Societa’ Italiana di Psichiatria, Societa’ Italiana di Psichiatria Democratica, Unasam. Le associazioni, riunite oggi a Roma nella sede della Cgil, ritengono che nel documento non ci sia nessuna comprensione delle difficolta’ reali che hanno impedito la piena attuazione della riforma psichiatrica (legge 180/78) in Italia. Per Gisella Trincas, dell’Unasam, ”l’indagine conoscitiva e’ stata unicamente pretestuosa per confezionare il documento conclusivo, in quanto poche delle associazioni audite erano veramente rappresentative, e nulla di cio’ che abbiamo riferito ha trovato riscontro nel documento”. Per la portavoce del Forum Nazionale Salute Mentale, Giovanna Del Giudice, ”lavorare nel rispetto della 180 significa considerare la liberta’ prerequisito del lavoro di cura” e ”al nuovo Governo – ha aggiunto – chiediamo di mettere la salute mentale cosi’ come i programmi di welfare nell’agenda delle priorita”’. Difendere la legge 180 ”a tutti i costi” e’ quanto intende fare Psichiatria Democratica, ha dichiarato il presidente di PD Lazio, Luigi Attenasio. ”Strenua difesa della 180” anche per Massimo Di Giannantonio, della Societa’ Italiana di Psichiatria (Sip), che rappresenta oltre 7.500 psichiatri in Italia e che intende per questa causa ”creare un rapporto ancora piu’ stretto con le istituzioni”. Contro il ”ritorno all’arretratezza culturale e a una soluzione ospedalocentrica dei problemi di salute mentale” si e’ espressa Cittadinazattiva, con Maria Teresa Milani.


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