Sostenibilità

Non viaggi da solo? Ti do corsia libera

Mobilità: anche in Italia si inizia a sperimentare il car pooling, di Chiara Cantoni

di Redazione

Tangenziale Est di Milano. Ora di punta. Le auto incolonnate hanno qualcosa in comune: sono quasi sempre occupate dal solo conducente. Che traffico, inquinamento e tempi di percorrenza sarebbero inferiori se gli automobilisti diretti nello stesso luogo formassero equipaggi collettivi, è lapalissiano. Che si traduca in prassi, un po? meno. In Gran Bretagna ci stanno provando, consentendo libero accesso alle corsie riservate alle automobili con almeno un passeggero a bordo. E da noi?

Stavolta, l?Italia può deporre la veste da Calimero e vantare un?esperienza pionieristica nel comune di Varese, dove le corsie preferenziali sono a disposizione dei car-pooler (almeno quattro in auto) dal 2005. A onor del vero, si tratta di una realtà poco popolare: a oggi, questo strumento, suggerito dal decreto Ronchi, è poco più che sperimentale. Un tentativo è avvenuto nel municipio 15 Arvalia di Roma, col progetto Metti l?auto in comune, realizzato dal Comune col Movimento difesa del cittadino. «L?idea del car-pooling è valida», dice Marco Dal Poz, segretario nazionale Mdc. «Purtroppo, la risposta degli utenti è stata tiepida». «In una città come Roma, abbinare orari e percorsi non è semplice», conferma Maria Luisa Marzetti, responsabile ufficio Tempi e orari del Comune. «Andrebbero previsti incentivi a supporto, come corsie dedicate o parcheggi gratuiti».

Oggi, il car-pooling viene utilizzato prevalentemente nelle aziende, per condividere il tragitto casa-lavoro sulla base di accordi fra colleghi. «Stiamo realizzando un software che metta in rete tutte le aziende aderenti al Coordinamento intercomunale d?area sulla mobilità sostenibile», spiega Francesco Pierri, Mobility manager della Provincia di Milano. «Ma è un lavoro complesso, soggetto a molte variabili, non ultimo il fattore culturale, poco compatibile con l?idea di condivisione».

Non è rimasto a guardare l?assessorato alla Mobilità del Comune di Milano che a fine 2006 ha presentato il portale Dreams – Demand responsive extended area mobility service (www.milanodreams.it), una piattaforma da 3 milioni di euro che consentirà ai mobility manager delle 72 aziende e istituzioni aderenti di compilare un database con gli orari e i tragitti dei dipendenti; il software opererà il matching tra potenziali ?compagni di viaggio?, formando gli equipaggi. A fine anno, la consultazione di Dreams aprirà ai cittadini e, allora, forse, avremo sogni migliori.


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