Famiglia

I salumi di Sampa e l’ideologia che boccia Muccioli

Spiace tornare in quei campi dove la politica ci mette lo zampino. Eppure la politica c’è ...

di Paolo Massobrio

Spiace tornare in quei campi dove la politica ci mette lo zampino. Eppure la politica c?è, anche se uno scrollo di spalle ogni sera, davanti al teatrino dei ?panini televisivi?, ci fa dire che si può benissimo stare senza. Potrebbe anche essere così, se non facesse danni, se non si coprisse di grottesco, come il partito di Rifondazione comunista che ha posto un veto perché a Rimini non venisse dedicata una via a Vincenzo Muccioli.

Muccioli ci ha lasciato il cuore per le cattiverie, ma l?ideologia sfascista non può perdonare, e in segno di spregio a Rimini, dove a questo punto sarebbe quasi interessante dimenticare che esiste anche come località turistica, hanno intitolato la stessa via a Elvis Presley. Ma che ci possono fare gli operatori turistici se hanno un sindaco che ingoia certi rospi? Nulla, ma ciò che colpisce è che davanti al sonno della coscienza, che anche il sedativo della politica-spettacolo ha contribuito a creare, non si grida più all?imbecille, non si va in piazza, insomma non si fa nulla. Si alza la spalla e chissenefrega.

Una parola, il ministro Ferrero, che incarna la solidarietà sociale, avrebbe potuto dirla. Ma è una questione di partito, come se la solidarietà fosse buona solo da una parte e malvagia per il resto dei suoi giorni, dall?altra. Nessuno mai s?era accorto che c?era solidarietà di destra o di sinistra. Non la gente comune, non chi è stato salvato, e nemmeno riesce a capirlo chi sente la televisione e legge i giornali. Anzi viene da pensare che i rifondatori (ma di che?), siano diventati dei grandi americani, tanto è stato preferito Elvis a Vincenzo.

Povera gente. E vien da chiedersi: chi sono i falliti? Questi politici che giocano ancora a far la guerra in Vietnam e sono fuori da ogni realtà, o coloro che dentro a una comunità come quella di San Patrignano ritrovano, della realtà, il suo abbraccio?

A Sampa ho assaggiato dei salumi straordinari, che un esercito di silenziosi amici ha insegnato a preparare. E poi dei pecorini superbi. Si deve ai fratelli Spigaroli, a Vittorio Beltrami, a Franco Cazzamali, a una trama di ristoratori tutto questo. È ciò che la politica ideologica e sfascista non ha mai messo in conto: il valore dell?amicizia. Per questo Vincenzo ha vinto.


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