Non profit

Sempre più volontari per assistere i bambini sieropositivi

Da circa 18 anni Arché opera a favore dei minori in Italia e da 11 anche a livello internazionale ...

di Antonietta Nembri

Da circa 18 anni Arché opera a favore dei minori in Italia e da 11 anche a livello internazionale. La cosa che più colpisce della sua storia, iniziata da un gruppo di soci volontari nel 1989, è il costante trend di crescita del volontariato. Negli ultimi anni, infatti, il numero dei volontari è in lento, ma continuo aumento: dai 207 del 2001 si è arrivati ai 332 di fine 2005. «Come molte realtà siamo cresciuti, ma siamo anche riusciti a non farci dominare dagli eventi», osserva Mirella Savegnago, direttore generale di Arché. «La nostra idea è sempre stata quella di costruire una comunità accogliente attorno all?associazione. L?idea è che se si riesce ad avere un gruppo di professionisti che dà dignità e supporto al volontariato, si realizza qualcosa di grande».

E il qualcosa di grande realizzato si riassume nelle parole accoglienza, assistenza, sostegno e prevenzione. L?accoglienza è quella che viene fatta a favore di oltre trenta persone, mamme con i loro piccoli; l?assistenza la ricevono in Italia oltre 300 bambini Hiv positivi, con disagio psichico o sociale; il sostegno è rivolto ai minori che in Kenya, Zambia e Costarica sono coinvolti nei programmi di cooperazione internazionale; infine, la prevenzione vede oltre 1.600 studenti interessati al progetto a Milano e Roma. Dalla prima sede milanese, Arché è arrivata prima a Roma, nel 1993, poi a Firenze, e «di recente ci hanno contattato anche dalle Marche», rivela Mirella Savegnago che sottolinea quale sia la rotta del timone dell?associazione: «Mantenere una struttura di alta qualità e lavorare per far lavorare bene i volontari».

In Kenya e in Mozambico Arché ha attivi due progetti, rispettivamente con i Gesuiti polacchi della diocesi di Monze nel campo dell?istruzione e con i Camilliani per la prevenzione dell?Aids nelle scuole a Kisii. «L?educazione è fondamentale» sottolinea la Savegnago. In Costarica, invece, la cooperazione internazionale ha portato allo start-up di un?associazione simile. «La sorella di una nostra volontaria di Roma, che vive in Costarica, ha dato il via all?associazione Arcoiris y los niños, alla quale abbiamo trasferito la nostra esperienza e i nostri formatori. Ora sono un gruppo di volontari che lavorano autonomamente sul territorio», spiega.

Osservando i dati emerge la percentuale della spesa per far funzionare la macchina associativa: oltre il 33% (14,2% per comunicazione e raccolta fondi e 19,6 per i costi della struttura) «Noi lavoriamo soprattutto sul territorio italiano, e anche le strutture sono in Italia. E non va inoltre dimenticato che i nostri dipendenti e i collaboratori sono qui», sottolinea Mirella Savegnago che ricorda l?incidenza dei lavori periodici che devono essere fatti nella casa di accoglienza e nei quattro appartamenti utilizzati in comodato d?uso e in affitto. «La cosa importante è l?essere riusciti a mantenere forte l?identità del volontariato», conclude ricordando il tourn over dei volontari. «Siamo sempre alla ricerca di persone nuove che possano condividere con noi un percorso. Ed è significativo che molti arrivino a noi dal passaparola fra amici». E la formazione continua è uno degli investimenti.

I numeri di Archè:

Entrate del 2005: 1409.209 euro di cui

  • da privati 23,5%
  • da aziende 35,9%
  • da enti pubblici 40,6%

Utilizzo fondi 2005

  • per mission66,2%
  • per personale e struttura 33,8%

Personale

  • dipendenti 18
  • collaboratori28
  • volontari332

Associazione Arché
via Cagliero 26 – 20125 Milano
02.603603
www.arche.it


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