Famiglia
Caso Sigonella. Cossiga «Tutto normale»
L'ex presidente difende la decisione. E chiede al governo: è vero come scrive ilo Corriere che ci sono ordigni nucleari nelle basi Usa?
di Redazione
“Non mi meraviglia la notizia dell’ampliamento della stazione aereonavale di Sigonella perche’ si tratta di una base per la proiezione delle forze Usa sull’Africa settentrionale e sul Medio Oriente”. Cosi’ il presidente emerito Francesco Cossiga sul nuovo ‘caso Sigonella’. E nel precisare che e’ “inesatto che io abbia parlato di Sigonella come deposito di ordigni nucleari americani” chiarisce che “questi ordigni nucleari americani nel numero di circa sessanta- cosi’ Cossiga- come documentato dal quotidiano di Milano Corriere della Sera sono destinati ad essere imbarcati sia sui cacciabombardieri americani Tornado, sia sugli aerei americani rischierati nella base americana di Aviano. Questa notizia che io ritenevo coperta da segreto Cosmic- aggiunge il senatore a vita- e lo era certamente quando io ero presidente del Consiglio dei ministri, evidentemente non lo e’ piu’, dato che non mi consta ancora che Paolo Mieli sia stato arrestato per violazione del segreto di Stato alla massima classifica militare”
Proprio ieri, infatti, e’ stata depositata in Senato un’interpellanza (2-00120) con la quale il senatore a vita chiede al presidente del Consiglio e ai ministri della Difesa e degli Esteri se e’ vero che “nel nostro Paese esisterebbero ancora depositi di armi nucleari sotto controllo americano e che la base aeronavale di Sigonella dovrebbe essere, per consenso gia’ espresso dal governo italiano, trasformata in base di forze combinate americane antiterrorismo”. La notizia, come la stessa interpellanza ricorda, era apparsa anche sul Corriere della Sera. Cossiga chiede anche se questo tipo di installazioni “siano compatibili con la politica estera e di difesa e della strategia globale italiana militare e di lotta al terrorismo- cosi’ nell’interpellanza- che respinge e comanda la visione dell’amministrazione americana e del Governo britannico di enfatizzazione degli aspetti propriamente militari nella lotta contro il terrorismo islamico, optando per una semplice politica di intelligence, di colloquio e di sviluppo economico nelle zone in cui nasce ed allinea la strategia- insiste il senatore Cossiga in forza della quale il Governo italiano ha ritirato le unita’ militare dall’Iraq, considerando sbagliato e controproducente l’intervento angloamericano in quel teatro, giustificato dalle esigenze di lotta al terrorismo”
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