Famiglia

Informazione: la censura di Costanzo

Ieri a Buona Domenica, dura reprimenda contro la stampa che ha pubblicato i nomi dei vip nel bordello romano. Surreale

di Giampaolo Cerri

Sconcertante Buona Domenica ieri pomeriggio su Canale 5. Maurizio Costanzo ha organizzato un siparietto informativo per stigmatizzare le rivelazioni di alcuni giornali (Espresso e Panorama) sull’ultima storia di bordelli eccellenti a Roma. In studio Bruno Tucci, presidente dell’Ordine del Lazio, collegati Massimo De Luca, giornalista diffamato e giustamente imbufalito, Stefano Rodotà, garante della privacy chiamato a spiegare dove la sua legge non funziona, e Giorgio Mulé, vicedirettore di Panorama, invitato a giustificarsi. Costanzo celebra il rito dell’indignazione: anche questi vip hanno diritto alla riservatezza, e che cacchio! La piccola folla convocata gli fa eco. Tucci rispolvera persino il Codice di Treviso. Un’ondata di rabbia civile sale dagli studi di Cinecittà. Ma si tratta proprio di quel Maurizio Costanzo che fu sospeso dall’Ordine per aver mostrato un minorenne Rom, al centro di un episodio di cronaca, nel suo salotto buono al Teatro Parioli? Quello che al Maurizio Costanzo Show riunisce, in mezzo al cazzeggio e alle soubrettine, al gossip sessuale e alla rissa politica, tutti i casi umani che è possibile reperire? Quello che alla donna venuta ad annunciare il proprio suicidio e l’omicidio del figlio schizzofrenico, dice: «Signora, guardi là, parli a suo figlio»? Quello che, con la moglie, ha messo sù una serie di programmi in cui figli e genitori si sputtanano in pubblico? Ma sì è proprio lui. A condannare con veemenza quello che pratica quotidianamente nei suoi debordanti programmi: la circonvenzione di noi telespettatori-lettori incapaci. E nessuno che girotondi…


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