Mondo

Il Libano riesplode. Ma i 30 milioni per Beirut dove sono?

Chiediamo scusa ai lettori per il titolo di metà dicembre troppo ottimistico e restiamo in attesa che su quel martoriato Paese la Farnesina riacquisti un po’ di dignità...

di Paolo Manzo

In Libano l?Italia arriva tardi ma arriva bene?
? Era questo il titolo di un articolo di Vita uscito lo scorso dicembre che trattava dei 30 milioni di euro stanziati dal nostro governo per l?emergenza nel Paese dei cedri susseguente alla guerra con Israele. Riletto oggi, ahinoi, quel titolo è troppo ottimistico. Riassumiamo in breve la questione. Metà di quei 30 milioni di euro, autorizzati il 18 ottobre 2006 da un ddl del Senato per «progetti di sviluppo e mantenimento della pace in Libano», dovevano finanziare gli interventi delle organizzazioni non governative. L?altra metà doveva andare a organizzazioni internazionali come Unicef, Undp e Istituto agronomico mediterraneo, o direttamente al governo libanese. Per l?assegnazione dei 15 milioni alle ong, il ministero degli Esteri italiano (Mae) aveva predisposto un bando con chiusura il 15 dicembre 2006, in base al quale le ong interessate a operare in Libano potevano presentare i loro progetti. Secondo il bando Mae, il finanziamento massimo per ogni progetto era di 500mila euro, da spendere nell?arco di 12 mesi per realizzare interventi di sviluppo locale e sostegno alla ricostruzione. Inizialmente era stato detto a Vita da fonti bene informate della Farnesina che il 1° gennaio i progetti prescelti sarebbero potuti iniziare. Successivamente le ong che hanno partecipato al bando sono state informate dallo stesso ministero degli Esteri che, entro il 20 gennaio 2007, avrebbero sicuramente ricevuto notifica di quali progetti erano stati approvati, così da potere finalmente iniziare i lavori. Intanto martedì 23 gennaio, uno sciopero generale proclamato dai partiti filosiriani, Hezbollah in testa, ha fatto ripiombare nel caos Beirut, lasciando sul terreno almeno cinque morti e centinaia di feriti. Insomma, dopo la guerra israeliana, oggi la nuova emergenza libanese è di tutt?altro genere e i motivi per cui quei soldi erano stati stanziati sono stati superati dagli eventi. La domanda provocatoria che poniamo ai burocrati del Mae è: quando saranno resi noti i risultati del bando, sbloccando i 15 milioni di euro per i progetti in Libano delle nostre ong? Prima o dopo che l?emergenza a Beirut cambi ancora? Chiediamo scusa ai lettori di Vita per quel titolo troppo ottimistico di metà dicembre e restiamo in attesa che, dopo tanti annunci smentiti dai fatti, su quel martoriato Paese la Farnesina riacquisti un po? di dignità…


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