Politica

Verso una Conferenza permanente del Volontariato

Lo ha annunciato il ministro Roberto Maroni in conclusione della tre giorni di Arezzo: "Voglio un confronto con la base"

di Redazione

AREZZO – “Potremmo fissare annualmente un appuntamento, magari trasformandolo in una Conferenza permananente per definire le priorità e sentire le proposte del mondo vero del Volontariato. E soprattutto riflettere su come investire le risorse l’anno successivo”. Il ministro del Welfare Roberto Maroni ha così chiuso la IV Conferenza nazionale del Volontariato lanciando la proposta di un incontro a cadenza annuale con il mondo delle associazioni. Al centro dell’intervento del Ministro stanno le prospettive economiche sui servizi sociali. “Come sapete, nella Finanziaria, è prevista una radicale trasformazione del Fondo delle politiche sociali” ha dichiarato Maroni. “So che su questo argomento ci sono state numerose preoccupazioni e vorrei rassicurarvi: questa trasformazione serve per spendere meglio tali risorse. Abbiamo chiesto al Parlamento che questo fondo non abbia vincoli di destinazione per quanto riguarda l’importo, ma verranno mantenute, ovviamente, le finalità per le quali dovrà essere speso”. Chi deciderà come allocare queste risorse? E individuare le priorità? “Non solo il Ministero del Welfare – dice Maroni – lavoreremo mantenendo il confronto con le Regioni e gli Enti locali, cui trasferiamo annualmente le risorse del fondo sociale, e creando un confronto con il Volontariato, che giustamente deve rientrare nella gestione delle politiche sociali”. E qui Maroni entra nella questione della rappresentanza: “L’Osservatorio nazionale del Volontariato, i vertici dei vertici delle grandi associazioni, ma anche un confronto con il vero Volontariato che ogni giorno presta il proprio servizio”. Da qui l’idea della Conferenza nazionale permanenente che “se non per tre giorni, anche per un solo giorno ogni anno, permetterà un vero confronto”. Maroni ritorna anche sull’idea del potenziamento dell’Agenzia delle Onlus, presieduta da Lorenzo Ornaghi: “Non ho capito le critiche, anche feroci, a quella che altro non è che una proposta. Io ritengo che questo sia un tema ineludibile se si vuole passare a un regime ordinamentale e fiscale che garantisca al volontariato il massimo spazio di manovra nel settore delle politiche sociali. L’Agenzia dovrebbe quindi individuare i meccanismi e i criteri per consentire alle associazioni di svolgere il loro lavoro nel modo migliore e metttere fuori gioco quelle nate per altri scopi”. a cura di Benedetta Verrini e Riccardo Bagnato


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