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“Trasforma la tua denuncia dei redditi in una dichiarazione d’amore”

E' lo slogan dell' Associazione Italiana per lo Studio dell'Osteosarcoma

di Carmen Morrone

Con cui ha scelto di rivolgersi ai contribuenti italiani, chiedendo loro di devolvere il 5 per mille a favore di coloro che cercano di dare un punto di riferimento alle famiglie che hanno un bambino affetto da questo raro tumore osseo che, se non tempestivamente diagnosticato ai primi sintomi, puo’ portare a morte entro 24 mesi. L’AISOS Onlus nasce nell’ottobre 2004 con l’obiettivo di operare in stretta collaborazione col Dipartimento di Medicina Sperimentale e di Patologia dell’Universita’ La Sapienza di Roma e con altre istituzioni pubbliche e private che mostrino interesse per la prevenzione e la diagnosi dell’osteosarcoma. ”Soprattutto per la diagnosi – avverte l’anatomopatologo Carlo Della Rocca (Universita’ La Sapienza di Roma), vice presidente del comitato scientifico dell’ Associazione – che deve essere immediata per poter dare qualche speranza, perche’ nel momento in cui i primi sintomi si presentano, gia’ la malattia e’ in fase avanzata e se si perdono solo pochi mesi prima di cominciare una terapia, puo’ essere troppo tardi”. Dalla Rocca spiega che l’osteosarcoma e’ un tumore maligno primitivo e molto raro, la cui maggiore incidenza e’ fra i 10 e i 20 anni d’eta’, ma puo’ insorgere anche in eta’ adulta. Ogni anno in Italia si verificano circa 60 nuovi casi pediatrici (uno su un milione di abitanti), e se si considerano pure gli adulti si arriva a un centinaio di casi nuovi per anno. ”La sua particolarita’ – spiega il professore – e’ che produce osso, direttamente dalle sue cellule maligne. Ma l’osso – precisa – nella sua parte interna non e’ innervato e non da’ dolore. I primi sintomi dolorosi si verificano quindi solo quando raggiunge la parte esterna dell’osso e quando dunque purtroppo la lesione tumorale e’ gia’ avanzata. Inoltre, l’85% di questi tumori e’ ad alto grado di malignita’. Per questo e’ assolutamente necessaria una diagnosi tempestiva. Se si perde tempo, questo e’ un tumore che metastatizza facilmente e in genere la morte sopraggiunge per metastasi polmonare”. Ma il fatto che si verifichino pochi casi fa si’ che (oltre ai problemi derivati dagli scarsi investimenti in ricerca) siano pochi i medici che possano riconoscerne i sintomi e si impegnino in una verifica. Troppo spesso accade che un ragazzo malato venga sbrigato velocemente dal medico di base con un ‘sta tranquillo, avrai preso una botta giocando a calcio’. ”Ma se il medico – dice ancora l’anatomopatologo – facesse una corretta anamnesi e venisse a sapere che magari il ragazzo (i maschi sono piu’ soggetti delle femmine in rapporto di 2 a 1) si sveglia di notte per il dolore, cosa che non accade per una semplice botta, ecco che penserebbe subito ad approfondire la diagnosi”. ”Per questo motivo – dice Francesca Terracciano, presidente AISOS – nei programmi della nostra associazione ci sono due tipi di corso: corsi itineranti per medici di base e corsi residenti per specialisti oncologi, in genere meno informati e formati sull’ osteosarcoma rispetto a un anatomopatologo”. Ma il compito primario dell’AISOS resta quello di proporsi come rete in grado di aiutare le famiglie, di indirizzarle verso i pochi Centri specializzati. In Italia ce ne sono al Nord, meno al Centro e troppo pochi al Sud. Da poco, AISOS ha una sede a Roma (06 4402937) e conta di aprirne presto altre quattro in altre regioni (a Bergamo, Napoli, Molise e Toscana). E ha anche due siti internet: www.aisos.it e www.osteosarcoma.it. Per devolvere il 5 per mille all’Associazione e’ necessario riportare nella denuncia dei redditi il codice fiscale dell’ AISOS, che e’ 08433741009.


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