Formazione

Immigrati: la Lombardia vuole più fondi per l’integrazione

La richiesta dell'assessore regionale Abelli rivolta al ministro Ferrero oggi, durante un convegno

di Redazione

«In Lombardia vive oltre il 25% della popolazione straniera presente in Italia. Negli ultimi cinque anni il loro numero è raddoppiato, passando dai 400 agli 800mila. Questo dato deve assolutamente far riflettere, anche per quanto riguarda i criteri con cui vengono ripartiti e assegnati i fondi nazionali che vedono la nostra Regione ancora oggi fortemente e ingiustamente penalizzata, a fronte di un impegno che ci distingue da tutte le altre Regioni d’Italia». È questo il tenore della dichiarazione dell’assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli, nel corso dell’incontro con il ministro alle Politiche sociali, Paolo Ferrero, che si è svolto questo pomeriggio in Regione, in occasione di un convegno al quale hanno partecipato i rappresentanti di oltre 150 associazioni delvolontariato e del Terzo Settore che in Lombardia, si occupano dei problemi legati all’immigrazione.

L’assessore Abelli ha poi ricordato il supporto dato dall’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità e dalla Banca Dati regionale, unica in Italia, all’individuazione dei temi che necessitano di maggior attenzione: scuola, mercato del lavoro, tratta delle donne e dei minori, salute, casa.

«Per quanto riguarda la scuola – ha detto Abelli – siamo passati da 30mila alunni stranieri del 1999 a 104mila nel 2006. Di fronte a queste cifre diventa prioritario intervenire per combattere la dispersione scolastica e per facilitare l’apprendimento della lingua. Progetti che noi portiamo avanti, ma che vanno incrementati. Altro obiettivo importante raggiunto è quello legato al lavoro. Per questo abbiamo bisogno di risorse. Certo la soluzione migliore è quella del federalismo fiscale, perché è la vera risposta concreta per la realizzazione di opere e servizi».


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