Welfare

Francia: De Villepin apre dialogo con gli studenti

Di fronte al successo della manifestazione di ieri, il Primo ministro francese, in calo nei sondaggi, scende al dialogo con il movimento studentesco

di Redazione

Tenere la rotta senza sembrare sordi alle sollecitazioni che arrivano dai sindacati, dai partiti di sinistra, dagli studenti. Soprattutto dopo una giornata di protesta contro il contratto di primo impiego come quella del 7 marzo che ha interessato centinaia di citta’ in tutta la Francia, il tema e’ pressante e Dominique de Villepin, che non vuole e oramai non puo’ piu’ tornare sui suoi passi, sembra intenzionato a garantire altri sfoghi e a rispondere ad altre domande degli studenti. E’ cosi’ che secondo Le Monde il primo ministro avrebbe deciso di annunciare una serie di misure gradite agli studenti, ieri scesi in massa nelle strade: inquadramento degli stage, alloggi, borse di studio, servizi pubblici di orientamento: una serie di iniziative capaci di ridisegnare insomma lo ”status” di studente e di migliorarne la vita. Dopo la giornata di ieri de Villepin sembra convinto che il malessere e la protesta, come una malattia contagiosa, hanno preso corpo. Ieri in parlamento aveva ammesso l’esistenza di ”inquietudini e paure”; e se in un primo momento il contratto di lavoro al centro – ma anche pretesto – delle proteste era stato accolto dalla maggioranza dei francesi come una misura utile, in un secondo momento ha spinto ad una riflessione e ad una presa di coscienza sulla situazione di grave precarieta’ in cui si trovano a vivere i giovani. Oramai lo scontro e’ a tutto campo tra il governo e il movimento anti contratto; scontro sociale, ma anche altamente politico tanto che de Villepin ha ricordato ai deputati che ”le presidenziali, e particolarmente la configurazione a sinistra, dipende dal risultato della battaglia sul CPE. ”O si fallisce, e allora i francesi sceglieranno la sinistra; o alla fine il decisionismo porta i suoi frutti ed i francesi saranno grati al primo ministro di aver tenuto duro” aggiunge il ministro Renaud Dutreil. Per non smentirsi comunque de Villepin ha ribadito anche oggi le sue posizioni davanti ad un gruppo di donne della val d’Oise mentre e’ tornato a intervenire sull’argomento anche il portavoce del governo Francois Cope’, che ha cercato di mettere in chiaro che il dialogo con le parti sociali e’ aperto ma che anche contemporaneamente il controverso contratto e’ ”adottato” dal governo. Un binario contestato dalle parti sociali e dalla sinistra e criticato da alcuni media. Le Monde nel suo editoriale oggi scrive che ”questa offerta di dialogo e’ quanto meno strana” e che in queste condizioni ”e’ difficile immaginare come i partner sociali – confindustria compresa – possano non vedervi qualcosa di fittizio se non un imbroglio”. I socialisti, che assieme ai sindacati sono decisi a non lasciar scendere la tensione contro il governo in una materia cosi’ sentita e partecipata, chiamano in causa Chirac perche’ intervenga e fermi la deriva in atto in materia di legislazione sul lavoro. Il segretario nazionale Francois Hollande spera che il presidente della repubblica ”sia piu’ cosciente” del suo primo ministro e gli chieda il ritiro del progetto. Proprio come aveva fatto nel 1994 il governo di Edouard Balladur che dopo aver approvato il contratto di inserimento professionale che prevedeva una paga inferiore a quella prevista per il minimo salariale, lo aveva ritirato dopo lunghe battaglie nelle strade. E il primo ministro, che puntava alla poltrona presidenziale nelle elezioni del 1995, aveva visto la sua fortuna politica girare negativamente e i favori andare, nell’area neo gollista, a Jacques Chirac.


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