Diritti umani: rapporto Usa boccia Cina, Iran e molti paesi arabi

La Cina e l’Iran figurano in testa alla lista dei paesi che secondo gli Stati Uniti hanno seri problemi sul piano della difesa dei diritti umani. Ma nel proprio annuale rapporto sulla situazione globale in questo campo, il Dipartimento di Stato cita tra i casi problematici anche quelli di molti paesi arabi alleati con gli Usa nella guerra al terrorismo. L’Egitto viene criticato per come gestisce le elezioni e per le torture inflitte ai detenuti. L’Arabia Saudita continua a sollevare riserve, da parte della diplomazia americana, per i propri arresti arbitrari e l’assenza di una liberta’ religiosa. Le frustate come punizione per l’adulterio o per l’abuso di droga suscitano riserve anche sugli Emirati Arabi Uniti, al centro in questi giorni negli Usa di un intenso dibattito legato all’appalto dato a una societa’ di Dubai per la gestione di alcuni grandi porti americani. I tre paesi arabi sono stati tutti visitati il mese scorso dal segretario di Stato Condoleezza Rice, che li ha definiti partner strategici nella politica americana per il Medio Oriente e il Golfo. Lo studio, che viene pubblicato dal Dipartimento di Stato ogni anno dal 1977, evidenzia in modo particolare i problemi per i diritti umani in sei paesi: Corea del Nord, Birmania, Iran, Zimbabwe, Cuba e Cina. A Teheran, secondo il rapporto, la situazione e’ peggiorata nel 2005 con l’elezioni alla presidenza di Mahmoud Ahamadinejad. A Pechino viene rinfacciato di aver aumentato la repressione nel 2005, con un trend complessivo di ”aumento degli abusi e delle detenzioni” di persone che vengono viste come minacce al governo. Il capitolo sulla Cina e’ uno dei piu’ vasti nel rapporto sul 2005, che accusa il governo di Pechino di mostrare sui diritti civili ”risultati scarsi e continui abusi, seri e numerosi”, tra i quali figurano anche le restrizioni imposte sull’uso di Internet