Famiglia

Latte gratis? No grazie! Lettera aperta

A firmare la lettera aperta alle istituzioni tante associazioni

di Antonietta Nembri

Dall’IBFAN Italia alla Lega Consumatori Acli Toscana, passando per il MAMI, Movimento Allattamento Materno Italiano, l’AICPAM, Associazione Italiana Consulenti Professionali Allattamento, la Leche League Italia, fino alla Task Force sull?allattamento dell?Associazione Culturale Pediatri (ACP). Sono queste le sigle in calce alla lettera aperta intitolata “Latte gratis alle famiglie? No grazie!” Questo il testo della missiva: “Abbiamo appreso con stupore della proposta, contenuta nel programma elettorale della Casa delle Libertà, di offrire un bonus per l?acquisto di latte artificiale per i nuovi nati delle famiglie meno agiate fino a sei mesi. Pur giudicando lodevole l?iniziativa di mettere le famiglie con bisogni speciali al centro dell?attenzione di un programma politico di governo, e poiché riteniamo prioritario l?obiettivo di ridurre lo svantaggio sociale e sanitario progressivamente accumulato dagli individui e dalle famiglie di reddito molto basso, vorremmo esprimere il nostro totale dissenso circa l?intervento proposto. – Prove scientifiche derivanti da centinaia di studi condotti negli ultimi venti anni confermano infatti che ogni metodo diverso dall?allattamento al seno ha conseguenze negative sulla salute e lo sviluppo dei bambini, nonché sull?autostima materna e sul rapporto madre-bambino. L?Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che il latte materno costituisca il nutrimento esclusivo dei bambini fino a circa sei mesi d?età (età in cui si dovrebbe iniziare a proporre al bambino adeguati cibi complementari al latte materno) e che l?allattamento al seno prosegua fino ad almeno il secondo anno di vita. Nonostante tutti questi svantaggi che il rinunciare all?allattamento comporta (tra i quali si potrebbe aggiungere il mancato risparmio economico in sostituti, accessori vari e spese mediche che si sarebbero potute evitare!) e le raccomandazioni dell?OMS, l?allattamento al seno non è praticato come dovrebbe. – E? dimostrato anche che i motivi del mancato allattamento sono riconducibili a cause diverse da una presunta impossibilità di tipo fisico (che, sempre secondo le affermazioni degli esperti OMS-UNICEF, riguarderebbe soltanto il 2-3% delle donne), mentre sono da attribuire piuttosto a mancanza di aiuto pratico e sostegno alle madri e alle famiglie. Spesso le stesse strutture dove le mamme partoriscono non sono in grado di offrire un?assistenza adeguata per un buon inizio dell?allattamento (nel nostro paese attualmente sono soltanto 9 le maternità che possiedono la qualifica ?Ospedale Amico dei bambini? dell?UNICEF). Molti operatori sanitari non sono in grado di informare correttamente le mamme sulla gestione dell?allattamento e sulla risoluzione dei più comuni problemi durante l?allattamento. Le madri subiscono inoltre la pressione delle industrie, che mirano a vendere i loro prodotti in sostituzione al latte materno, spesso con la complicità indiretta di strutture sanitarie e operatori (pensiamo ad esempio alla pratica di offrire alle mamme omaggi e materiale pubblicitario). – Distribuire gratuitamente il latte artificiale, anche e seppur a famiglie in difficoltà economica, è irrazionale sia in termini nutrizionali e sanitari che sociali. Lo dicono le esperienze accumulatesi e anche l’OMS e l?UNICEF, che contro questo approccio hanno costruito interi programmi e interventi. Una iniziativa come quella proposta contribuirebbe invece ad aumentare ancor più il divario tra le famiglie più ricche ed istruite, che più facilmente risolvono i problemi di allattamento ed i cui figli ne trarranno i conseguenti benefici, e le famiglie più povere e meno istruite, che avranno dei figli alimentati artificialmente e quindi meno sani”. E dopo aver espresso le ragioni della contrarietà alla proposta, la lettera si conclude con alcune proposte: “Noi riteniamo quindi che le risorse destinate all?acquisto del latte artificiale possano essere meglio utilizzate per iniziative di ?adozione sociale? a sostegno della genitorialità; tra queste un ruolo rilevante è rivestito dalla promozione, il sostegno e la protezione della pratica dell?allattamento materno. Siamo consapevoli che una scelta di questo tipo comporta un grado d?impegno estremamente più oneroso e complesso. Adeguare le strutture ed il personale sanitario alle esigenze di salute di mamme e bambini non è certo facile. Così come non è semplice impedire che gli interessi economici di aziende e multinazionali finiscano per interferire sulle scelte dei genitori circa la corretta alimentazione dei propri figli. Di certo è necessario. Anzi, si tratta di una precisa responsabilità di chi si appresta a governare il nostro paese”. I firmatari della lettera: per IBFAN Italia, www.ibfanitalia.org, Paola Negri per Lega Consumatori Acli Toscana,www.legaconsumatoritoscana.it Linda Grilli per il MAMI, Movimento Allattamento Materno Italiano, www.mami.org Elise Chapin per AICPAM, Associazione Italiana Consulenti Professionali Allattamento www.aicpam.org Maria Ersilia Armeni per la Leche League Italia,www.lalecheleague.org Martina Carabetta per la Task Force sull?allattamento dell?Associazione Culturale Pediatri (ACP) Sergio Conti Nibali


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA