Welfare
Droga: in Italia si fuma più che in Olanda
E' quanto emerge dalla relazione annuale dell'Agenzia europea per le droghe del 2005
di Paul Ricard
In Italia si fumano piu’ spinelli che nell’Olanda dei coffee shop. E’ quanto emerge dalla relazione annuale dell’Agenzia europea per le droghe del 2005, dalla quale risulta che il nostro paese si piazza al settimo posto, con una percentuale di circa il 12%, per quel che riguarda il consumo di cannabis tra i giovani di eta’ compresa tra 15 e i 34 anni. Nel contempo cresce anche il numero di coloro che decidono di arginare lo spaccio coltivando piante di marijuana per conto proprio. E’ il popolo dei consumatori fai-da-te, a volte veri e propri esperti in materia di coltivazione amatoriale, aiutati in questo compito da diversi siti internet che sponsorizzano non solo la vendita di kit di produzione domestica, ma anche le modalita’ di coltura piu’ fruttuose e le varianti piu’ ‘esotiche’ di piante. I sequestri di hashish e marijuana da parte delle forze dell’ordine italiane sono cresciuti del 9% rispetto al 2004, per un totale di 25.320 chili di cannabis sottratti al mercato illegale. Le regioni piu’ interessate risultano essere la Calabria, le Marche e l’Umbria, dove sono state scoperte a volte delle vere e proprie piantagioni. Nel parco nazionale dell’Aspromonte, per esempio, l’anno scorso sono state sequestrate ben 50.000 piante di cannabis che, una volta lavorate e immesse sul mercato, avrebbero fruttato all’incirca due milioni di euro.
Ma come si relazionano gli italiani con il fenomeno della droga? Secondo una recentissima ricerca effettuata dall’Eurisko su un campione di 1000 persone, il 66% degli intervistati considera l’uso di droga una malattia da curare e solo il 22% lo ritiene un reato da punire. Dalla ricerca risulta inoltre che il 35% delle persone interpellate, quindi circa un italiano su tre, conosce persone che fanno uso di droga. Un altro dato importante che emerge dall’indagine riguarda proprio la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti: il 77% degli italiani considera infatti le droghe leggere meno pericolose rispetto a quelle pesanti, contro un 45% che ritiene le droghe tutte uguali. D’altra parte, pero’, il 60% si dice d’accordo con la recente legge che equipara la pericolosita’ e la perseguibilita’ di tutte le droghe. Piergiorgio Zuccaro, responsabile dell’osservatorio ‘fumo, alcol e droga’ dell’Istituto superiore di sanita’, consiglia tuttavia di considerare le statistiche con estrema cautela. ”Le oscillazioni annue relative ai sequestri di droga da parte delle forze dell’ordine – dichiara Zuccaro – vanno interpretate con prudenza, in quanto molto dipende anche dal caso e dalla fortuna”.
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