Formazione

Ogm: Greenpeace, il rifiuto cresce

In un rapporto reso noto oggi si evidenzia come sia in continua crescita l'opposizione a queste coltivazioni da parte di agricoltori, consumatori e governi

di Redazione

Nelle prossime ore anche l’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications, un organismo finanziato dall’industria biotech, diffondera’ il proprio rapporto annuale. ”La reazione al recente scandalo del riso contaminato da Ogm, che si e’ esteso anche all’Italia, e’ stata di enormi proporzioni” afferma Federica Ferrario, responsabile Ogm di Greenpeace. Diversi Paesi, evidenzia Ferrario, ”hanno bandito gli Ogm, ad esempio la Romania, che aveva 85.000 ettari a soia Ogm nel 2005, scendera’ a zero quest’anno, in linea con la nuova politica del governo”.

I produttori di riso della California hanno chiesto di proibire di tutte le coltivazioni riso Ogm, inclusi i campi sperimentali. Anche giganti dell’industria del riso, tra cui la spagnola Ebro Puleva, maggiore trasformatore di riso al mondo, rileva Greenpeace, si sono impegnati sulla strada dell’Ogm free. In Asia, l’associazione di esportatori di riso dell’India, ha formalmente richiesto al governo indiano di proibire i campi sperimentali di riso Ogm laddove si coltiva il riso Basmati. Numerosi campi sperimentali sono stati bruciati per il timore di contaminazioni. L’ Isaaa, sottolinea Ferrario, ”potra’ anche raccontare che le coltivazioni Ogm sono un successo, ma la reazione globale allo scandalo Bayer del 2006 mostra un quadro molto meno roseo. L’opposizione e’ globale da parte di consumatori che non vogliono comprarne, agricoltori che non vogliono coltivarne e governi che non vogliono autorizzarne” conclude il responsabile Ogm dell’associazione ambientalista.


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