Volontariato

Immigrazione: Lombardia, stranieri raddoppiati

Il bilancio sugli ultimi cinque anni

di Carmen Morrone

In cinque anni gli stranieri regolari e irregolari in Lombardia sono praticamente raddoppiati (+90%) e, se gli arrivi proseguono a questo ritmo, nei prossimi tre anni si assistera’ a un ulteriore raddoppio. E’ quanto afferma il rapporto annuale dell’Osservatorio regionale per l’ integrazione e la multietnicita’. Secondo l’indagine, il primo gennaio 2001 la consistenza numerica degli stranieri in Lombardia provenienti da Paesi a forte pressione migratoria era stimata tra un minimo di 405 mila e un massimo di 435mila unita’. Oggi ci troviamo di fronte a una presenza stimata tra un minimo di 776mila e un massimo di 813mila unita’. Primi sono i marocchini (94mila), seguiti da 87mila albanesi, che si confermano i due gruppi piu’ numerosi. Crescono molto i romeni (66mila), seguiti dagli egiziani (52mila), dai filippini (41mila), dai cinesi (40mila), ecuadoriani (37mila) e dai peruviani (34mila). L’ analisi dei dati demografici, nel corso di questo quinquennio, conferma che l’immigrazione continua a essere un fenomeno che riguarda in particolar modo le giovani generazioni, anche se si assiste a una crescita complessiva dell’eta’ mediana della popolazione straniera presente, che si eleva da 31 anni nel 2001 a 34 anni nel 2005. Per quanto riguarda gli irregolari, i dati del 2005 mostrano il sensibile incremento di circa 20mila unita’ rispetto al 2004. In Lombardia, gli immigrati privi di titolo di soggiorno sono fortemente accentrati in provincia di Milano (60-70mila) e nei territori di Bergamo e Brescia, quasi 13mila in ognuna delle due province. Nella realta’ scolastica lombarda si registrano 187 differenti nazionalita’ di provenienza. Secondo i dati forniti dall’ Ufficio scolastico regionale, durante l’anno scolastico scorso erano 88.170 gli alunni stranieri, il 40% dei quali concentrati nel milanese, con distribuzioni importanti anche nel bresciano (15.199 studenti stranieri) e nel bergamasco (9.942). E’ tuttavia la provincia mantovana a presentare la piu’ alta incidenza di alunni stranieri rispetto all’intera popolazione studentesca, con quote che si attestano oltre il 12-13% per le scuole dell’infanzia, primarie o secondarie di primo grado. In ambito lavorativo, infine, per quanto riguarda l’ occupazione regolare, tra gli immigrati in Lombardia si registra una flessione degli occupati a tempo pieno e indeterminato, controbilanciata dalla crescita degli atipici, e in particolare dei contratti part-time. Tra gli immigrati cresce, poi, il numero dei lavoratori autonomi e degli imprenditori: 38mila i primi, 6mila i secondi. ”Devono essere le Regioni a stabilire le quote di immigrati annue, non solo lo Stato”, afferma il presidente lombardo Roberto Formigoni. ”Da tempo mi batto per questo: sono le Regioni che conoscono il loro territorio, che conoscono gli enti locali, il sistema economico. Quindi e’ fondamentale – conclude Formigoni – affidare alle Regioni, magari insieme al ministero degli Interni, le quote annuali o semestrali per gli ingressi degli immigrati”.


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