Volontariato

Il “coach” dei campioni dell’imballaggio

In Horizon tutti i passaggi di controllo delle attività sono minuziosi e continui.«Il fatto di avere lavoratori svantaggiati ci rende più competitivi»

di Redazione

Nome: Pierpaolo Codenotti Età: 43 Cooperativa: Horizon Cooperatore dal: 1996 Attività prevalente: Sono socio lavoratore, aiuto l?inserimento lavorativo e relazionale di ragazzi disabili Aspettative per il futuro: Penso che lavorerò per tutta la vita in questo settore Che mestiere faccio? Chiedetelo a mia figlia, lei ha trovato una buona definizione. Ai compagni di classe dice che il suo papà insegna agli altri a lavorare». Ci scherza su Pierpaolo Codenotti, 43 anni, bresciano, ma nei fatti non è solo un tutor, un coordinatore che facilita l?inserimento di ragazzi disabili (7 su 14 dipendenti) con disagio mentale in Horizon, la coop sociale di imballaggio-assemblaggio per contro terzi nata a Brescia 10 anni fa. A lui, come capita nelle piccole realtà, tocca il ruolo di vero e proprio factotum. Anche sul muletto a spostare merci, se necessario. E le 38 ore previste dal contratto spesso diventano molte di più. «Fa parte del gioco», dice. «L?esperienza è talmente coinvolgente che il tempo non si può contare con le lancette dell?orologio. Non c?è mai un momento in cui si stacca veramente la spina. E tutto ciò a volte può creare problemi in famiglia. In cambio si ricevono immense soddisfazioni». Sul piano umano – come nel caso dell?ultimo ragazzo assunto, prima emarginato per via dei suoi problemi di ritardo mentale dai giovani del quartiere popolare in cui vive e ora grazie al lavoro pienamente inserito nella comunità – ma anche professionali. Quest?anno infatti Horizon, che ha visto crescere il suo fatturato oltre gli 800mila euro, è stata anche premiata da Mfu, il leader italiano nell?imballaggio viti e bulloni, come il miglior fornitore di packaging. «Possiamo stare sul mercato grazie ai principi in cui crediamo: l?efficienza non è solo del profit. Anzi. Il fatto di avere lavoratori svantaggiati ci pone in una condizione di indubbio vantaggio: la percentuale di errore deve essere minima. Altrimenti si rischia di venire stigmatizzati. In Horizon tutti passaggi di controllo delle attività sono minuziosi e continui». Per Pierpaolo Codenotti la cooperazione sociale è una vocazione. «La retribuzione non è principesca, ma è la vita che ho scelto, e così sta bene anche a mia moglie». Educatore dal 1984 fino al 96 e poi il salto in Horizon, lanciata da un gruppo di soci, tra cui il presidente Pietro Pini, ex dirigente Iveco, approfittando di un bando europeo per favorire l?inserimento lavorativo di ragazzi con disturbi psichici. Nodi da sciogliere. A dieci anni dalla nascita di Horizon il bilancio è più positivo. «Resta però un cruccio, un nodo che vorremmo sciogliere», racconta Codenotti, «ci sentiamo un po? isolati dal territorio. Ci sono difficoltà di comunicazione. E la colpa non è solo da attribuire agli altri, anche noi dobbiamo imparare a trovare punti di contatto con la vita del quartiere». Ad aprile una ragazza, dopo un periodo di prova, verrà assunta. «Il lavoro non è la panacea di tutti i mali. Ma aiuta. E tanto. I progressi di molti nostri dipendenti sono sotto gli occhi di tutti. La sfida ora è reperire altre forniture per crescere e impiegare altre persone».


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