Formazione

Eutanasia: il 26 maggio si decide di Eluana

La Corte d'appello di Milano deciderà se accogliere la richeista di staccare la spina.

di Sara De Carli

Il 26 maggio prossimo la Corte d’Appello di Milano decidera’ se accogliere o respingere l’ennesimo ricorso presentato pochi giorni fa dai legali che curano gli interessi della famiglia Englaro, gli avvocati milanesi Vittorio Angiolini e Riccardo Maia. Beppino Englaro, il papa’ di Eluana, la giovane lecchese in coma irreversibile da 17 anni, chiede da tempo che sia staccata la spina che tiene artificialmente in vita la figlia. Il signor Englaro motiva così la sua richiesta: “Restituire la dignita’ umana e il diritto alla morte a mia figlia”. Eluana stava tornando a casa con amici la sera del 19 gennaio ’98 quando avvenne l’incidente che la ridusse ad uno stato vegetativo. Mai piu’ si e’ ripresa. Ma il Tribunale lecchese ha detto no a quella richiesta. Tocca ora alle toghe milanesi valutare se il trattamento cui e’ sottoposta Eluana sia invasivo della sua personalita’ e se contrasta con la dignita’ umana. Una sentenza molto attesa non solo dalla famiglia Englasro ma da tutti quanti si pongono una riflessione sull’eutanasia. In caso di accoglimento si creerebbe un importante precedente con effetto di richieste a catena. Il concetto del ricorso ruota attorno all’utilizzo del sondino nasograstrico: chiunque puo’ rifiutare questo trattamento, ma non chi e’ incapace di intendere e volere come, appunto, una persona in coma. E’ giusto, quindi, che tali pazienti debbano essere costretti, sostanzialmente, a sottoporsi a qualsiasi tipo di cura e fors’anche sperimentazione? In caso di ennesimo diniego, si andra’ in cassazione e poi forse anche alla Corte di Strasburgo. Ma nel caso di accoglimento del ricorso, a questo punto sara’ necessario stabilire, attraverso testimonianze, l’effettiva volonta’ di Eluana di non essere mantenuta in vita artificialmente. Se questa tesi, sostenuta dal padre, trovasse conferma, essa potrebbe portare al distacco della spina.


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